mercoledì 25 maggio 2016

Il dipartimento di Scienze della Terra monitora la frana del lungarno


Stamattina verso le 6.30 come è noto c'è stato un cedimento verticale del terreno sul lungarno Torrigiani, in riva sinistra dell'Arno, tra il Ponte alle Grazie e il Ponte Vecchio, dovuto a infiltrazioni di acqua da parte di una condotta dell'acquedotto (quale, quando e perché non è materia di questo post).  Di sicuro si è rotta una delle condotte principali dell'acquedotto ma francamente non ho capito se la perdita sia stata da una condotta minore e quindi quella principale si è rotta a causa del cedimento o il cedimento è stato causato proprio da quella principale.
Quello di cui vorrei parlarvi è invece l'intervento immediato dei ragazzi e delle ragazze del gruppo di Geologia applicata del Dipartimento di Scienze della Terra, che si sono messi immediatamente al lavoro come Centro di Competenza della Protezione Civile.
Infatti c'è da capire come si stia comportando in questo momento la spalletta: di sicuro c'è stato un secondo forte movimento verso le 11, ma ci sono altri movimenti non certo rilevabili ad occhio nudo che possono dire tante cose sulla evoluzione della situazione.
Per questo è stato installato un radar interferometrico sulla sponda opposta del fiume allo scopo di capire se la sponda sinistra si stia ancora muovendo o no.
Dal punto di vista concettuale è la stessa strumentazione che fu usata per monitorare il relitto della Costa Concordia e si presta a molti usi, compreso quello delle deformazioni degli edifici (e in questo caso la spalletta dell'Arno può essere considerata proprio un edificio).

Questo sistema di monitoraggio viene inoltre usato comunemente nello studio delle frane ed è capace di riconoscere movimenti meno che millimetrici del terreno. 

I dati vengono trasmessi immediatamente ad una sala di controllo e/o rilevati sul posto. 




In queste immagini vediamo la sequenza delle operazioni di montaggio del sistema.

Al radar interferometrico è stato aggiunto anche un laser - scanner: è uno strumento che anziché rilevare in continuo come il radar, effettua ad intervalli determinati una scansione della superficie da monitorare e quindi serve a confrontare la forma della superficie nei confronti di un momento X iniziale o anche di uno qualsiasi di quelli precedenti.

Dopo poche ore dall'evento, quindi, il sistema di monitoraggio è già installato e pronto per funzionare.






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