domenica 12 ottobre 2014

Dopo Genova 2014 alluvioni e rischio idrogeologico ancora in evidenza. Situazione e prospettive


Quanto nuovamente successo a Genova in questi giorni ripropone per l'ennesima volta il disastro dell'assetto del territorio in questo Paese. Disastro che ha molte radici, naturali antropiche e politiche. Come ho scritto svariate volte per un amministratore locale in cerca di consensi è più “utile” la sponsorizzazione di una sagra paesana o la costruzione di una strada, cose che l'elettore medio “vede” subito, che non promuovere sistemazioni idrauliche, delle quali quando funzionano non se ne accorge nessuno proprio perché hanno funzionato. Franco Gabrielli, il capo della Protezione Civile, in questi giorni è molto pessimista e se non ci fosse la task – force di D'Angelis probabilmente lo sarebbe ancora di più. Riassumo un attimo la situazione generale, tanto per dare dei punti fermi nel dibattito, un dibattito che dovrebbe rimanere sempre vivo e non limitarsi a pochi giorni dopo un evento

Il mancato allerta a Genova è sicuramente un fallimento del sistema di previsioni che invece in tutti questi anni in Italia ha dimostrato una certa affidabilità, con scarsi “falsi positivi” (cioè allarmi rivelarsi infondati) e persino minori mancate previsioni. Un sistema del quale possiamo andare orgogliosi perché non ha eguali al mondo. 
È importante notare la mancanza di falsi positivi: un sistema che ne dà parecchi non è affidabile perché c'è il fondato rischio che al terzo mancato allarme la popolazione prenda alla leggera quelli successivi.
Francamente mi auguro che ci sia una inchiesta volta a capire se ci sia stata qualche leggerezza. Ma non mi piace un processo sommario, ne mi auguro conseguenze per le persone nel caso l'errore sia stato compiuto in buona fede, con una sentenza tipo L'Aquila (ma lì vorrei sapere chi è stato il CTU dell'accusa...). Ed in ogni caso le colpe maggiori sono a monte, e cioè di come è stato gestito il territorio e non solo a Genova. 

Mi auguro invece che vengano condannati e zittiti personaggi come Rosario Marcianò o Gianni Lannes (tanto per rientrare nell'argomento scie chimiche) che nei loro deliri favoleggiano di fantomatici attacchi deliberati alla popolazione producendo artificialmente questi disastri e li invito a studiare climatologia e meteorologia su testi scientifici e non alla iutiùb iunivèrsiti (secondo loro e i loro seguaci invece meteorologia e climatologia ufficiali raccontano panzane e sono complici della strage, non so come definire certi pensieri...)  

Nel 2011 le precipitazioni così elevate ai primi di novembre furono innescate da un mare estremamente caldo che provocò una evaporazione più massiccia del solito. Non ho dati sulle temperature del Mar Ligure in questi giorni ma mi pare strana una anomalia come 3 anni fa anche perché la stagione non è stata certo così calda dalle nostre parti come lo fu il 2011 (mentre lo è stata molto di più rispetto alla media in Europa Settentrionale). Questione di disposizione delle correnti e delle figure di alta e bassa pressione.
Ovviamente se verrò a conoscenza di dati che smentiscono quanto ho detto sarà mia cura pubblicarli alla svelta.
Quel che mi pare un po' anomalo in questa vicenda è stato una vera e propria “fermata” delle nuvole su Genova. Forse questo è un imprevisto che ha fatto saltare i modelli?

ITALIA E NELLA FATTSIPECIE GENOVA: PERCHÈ IL DISSESTO IDROGEOLOGICO?

Qualche anno fa individuai alcuni aspetti fondamentali che conferiscono all'Italia la patente di Paese europeo più a rischio per l'assetto del territorio:
1. ha un rilievo giovane 
2. molte delle colline e addirittura delle montagne sono fatte di materiali particolarmente erodibili o di sedimenti “vagamente consolidati” (questo è un termine non scientifico, ma l'ho coniato perché rende bene l'idea) 
3. dai due punti precedenti si ricava che in una buona fetta di territorio il motore principale di formazione del paesaggio siano le frane
4. il rischio sismico è molto elevato
5. è circondata da mari caldi che quindi possono provocare precipitazioni intense
6. i suoi bacini fluviali sono molto piccoli e quindi rispondono troppo presto ad intense precipitazioni e i corsi d'acqua hanno un regime torrentizio
7. ha una densità di popolazione molto elevata

Se si eccettua la sismica e i sedimenti vagamente consolidati, questi do lo specchio della situazione genovese; anzi, la città della Lanterna è un esempio classico specialmente per i punti 5, 6 e 7 dell'elenco. 
Ho parlato diffusamente dell'alluvione genovese del 2011 confrontandola con quella del 1970. In particolare feci notare come la zona della foce del Bisagno era stata sede di un lazzaretto perché era molto scarsamente abitata; eppure era una bella pianura mentre la città si era formata sui due colli vicini, quello del centro e quello di Albaro. Il perchè di questa cosa era evidente: l'unica zona pianeggiante o quasi della città era troppo pericolosa a causa delle intemperanze del Bisagno e dei suoi affluenti (come, tanto per non fare nomi, il Fereggiano). 
Nel XIX secolo fu iniziata la costruzione la parte nuova della città in quella piana e negli anni '30 del XX secolo fu tombato il Bisagno, creando le condizioni per quei due disastri.

E QUESTA È LA SITUAZIONE

Questo non è che un esempio molto calzante e valido per tutta l'Italia: questi aspetti dovrebbero consigliare una maggiore attenzione all'uso e all'assetto del territorio, invece in una nazione così peculiare dal punto di vista idrogeologico è stato fatto tanto di quello che NON doveva essere fatto mentre non è stato fatto quasi nulla di quello che avrebbe dovuto essere fatto.
Per esempio sono stati costruiti interi quartieri in zone a rischio idrogeologico, specialmente dal dopo guerra, e anche le prestazioni antisismiche lasciano molto spesso a desiderare, per non parlare dei danni al territorio dovuti ad abusi sanati dai vari condoni edilizi. Per cui mi chiesi dove risiede nel cervello degli italiani il problema dell'assetto del territorio.

Una delle cose più gravi è stata sicuramente il restringimento degli alvei fluviali se non il loro tombamento. 
Quando un torrente o un fiume ha bisogno di spazio non chiede il permesso: se lo prende e festa finita.
Rimediare è difficile, a Genova come altrove: ci sarebbero da delocalizzare interi quartieri e intere zone industriali o almeno abbandonare le fasce più a rischio. 

GLI OSTACOLI, UN POSSIBILE CAMBIO DI REGISTRO 
E UN ESEMPIO DI QUELLO CHE ANCORA SI FA INCOSCIENTEMENTE

Altra cosa che lascia perplesso è sapere che i progetti per rimediare (almeno un po') a questa situazione ci sono, i soldi pure ma tutto si perde nei meandri della burocrazia e delle autorizzazioni. Non ho prove per sostenere che ciò sia vero o falso, ma se ciò risponde a verità anche questa cosa deve saltare fuori, a Genova come altrove. E iImmagino che nel caso specifico genovese sia vero, altrimenti Gabrielli su Repubblica non si porrebbe "il problema che in questo Paese, a distanza di 30 mesi da quando sono stati stanziati i fondi, si stia ancora dietro alla carta bollata, quando giovedì un uomo è morto e una città è andata sotto. I 35 milioni per il torrente Bisagno, non spesi per una girandola di ricorsi dopo l'assegnazione della gara, è uno scandalo della burocrazia pubblica. In questo caso, legato ai lunghi tempi della giustizia amministrativa".

Che la cosa sia vera, a Genova come da diverse altre parti, lo dimostra la task force governativa di Erasmo D'Angelis, che ha scovato 2.273 milioni assegnati dal 1998 a oggi per finanziare opere pubbliche volte alla messa in sicurezza del territorio e che non sono stati spesi.
Giustamente hanno “commissariato” questi soldi pochi mesi fa per renderli fruibili attraverso i presidenti delle Regioni, nominati commissari sull'argomento: questi risponderanno personalmente dell'effettuazione di opere da loro scelte e delle risorse finanziarie ottenute che, se non usate in tempo ragionevole, verranno tolte alla svelta. 
Per la cronaca, io ero fermo ai circa 1.300 milioni dichiarati a Giugno 2014; evidentemente D'Angelis & C hanno trovato altre situazioni del genere. 

Il problema è che la maggior parte di queste risorse basteranno per tamponare emergenze (semprechè bastino) e non verranno usate per interventi di ristrutturazione. 

Da ultimo un esempio di come NON si dovrebbe fare le cose ci viene dalla Campania.
Per velocizzare il rilascio dei pareri sulle istanze di semplificazione, una nuova legge regionale prevede che possa essere rilasciata la sanatoria dei condoni edilizi del 1985 e del 1994 (!!) nelle zone sottoposte a vincoli che non comportano l’inedificabilità assoluta senza il consenso delle amministrazioni preposte alla tutela del vincolo. Il Ministero dell’Ambiente non ci sta in quanto questa norma consentirebbe le sanatorie anche in zone a rischio idraulico, cosa che dovrebbe essere invece una competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela dell’ambiente.

Sono evidenti qui una totale mancanza di know-how (o di incoscienza...) in materia ambientale da parte di chi approva leggi del genere  e una confusione normativa che non gioca a favore del corretto uso del territorio. 

martedì 7 ottobre 2014

Interpretazione elementare del processo di formazione delle idee - Uomini come atomi: ioni e co-ioni. Di Sandro Secci


Ho conosciuto Sandro Secci quando ero curatore della mostra delle farfalle al Tepidarium: ricordo quella persona con cui mi misi a parlare di evoluzione, adattamenti ed altro e che poi mi venne a trovare di nuovo per fare una seconda chiacchierata del genere. Da allora io e la Marghe andiamo spesso alle cene che organizza per gli amici (mi si consenta di celebrare i suoi leggendari risotti...), a cui partecipano un sacco di persone interessanti e si parla di tutto, scienza e tecnologia, arti figurative, musica, cinema, letteratura, politica, società e quant'altro, con qualche ovvia concessione al pettegolezzo (siamo umani....). Un vero “salotto”, insomma, non celebrato ma decisamente “di sostanza”, ormai entrato a far parte delle nostre abitudini. 
Una nostra amica, che Sandro chiama in questo scritto Tina, ha dei detrattori di cui si capisce poco il senso e così lui ha cercato di capirne il perché. Ne è nato uno scritto degno della migliore tradizione satirica: appena l'ho letto non ho potuto resistere alla tentazione di pubblicarlo, ovviamente dopo averne avuto il permesso, sperando che ci perdoniate delle licenze sulla chimica.

In questo provocatorio articolo, lungi dall'ambire ad essere una tesi scientifica dimostrabile, cercherò di far capire come alcuni processi riguardanti particelle di fisica elementare possano in un certo modo essere all’origine della percezione e successivamente della formazione di idee e giudizio nell'essere umano; tutto ciò per interpretare casistiche altrimenti inspiegabili, in fenomenologie correnti di denigrazione, di negazione del merito e di travisamento della realtà in genere, che non avrebbero ragione di esistere se non per i complicati processi biochimici che sono alla base del pensiero razionale.
Giornalieramente assistiamo a tali fenomeni attribuendone le cause a fasi ormonali, alternanze umorali, tratti caratteriali; ma ciò non basta a chiarire il ripetersi dell'evento nello stesso individuo o gruppo di individui e soprattutto non spiega il perché la scatagenesi reiterata, non porti il soggetto o i soggetti interessati una sorta di auto cautela o almeno di memoria storica, atta a non far reiterare certi comportamenti a dir poco scurrili.

A suffragio di questa tesi il dottor Manuel Crow allevò in Sudafrica un gruppo di un centinaio di esemplari di scimpanzé che svilupparono una parvenza di società civile; i ricercatori notarono in essi una organizzazione paraumanoide: alcuni individui furono emarginati, ad altri fu riconosciuta maggior autorità, talvolta senza una ragione comprensibile; ma fu altresì osservato che esistevano comportamenti negli individui “atipici” che determinavano una riammissione al gruppo o un decadimento dalle prerogative, cosa che raramente avviene negli uomini.

Tutto ciò mi ha fatto pensare che le cause di imprevedibilità comportamentale fossero da ricercare in fattori simili a quelli che sono la base della fisica elementare: il cervello umano incomparabilmente evoluto di certi individui, agirebbe da superconduttore di energia mentale, traducendo poi determinati picchi in una sorta di energia statica vera e propria, capace di caricare elettricamente sia l’individuo che le proprie idee; avverrebbe a questo punto una ionizzazione  del soggetto, simile per molti versi a quello che succede negli atomi. 
Come tutti ben sappiamo negli atomi ci sono particelle subatomiche cariche di energia positiva (protoni) o negativa (elettroni); alcuni atomi, interagendo fra sé possono formare dei legami condividendo alcuni elettroni (particelle negative); con un simile meccanismo un cervello particolare riesce a caricare se stesso e le proprie idee di un contenuto energetico tale da assumere lo stato di “ione”; e siccome non sarà il solo ad avere questa capacità di ionizzazione e attrarrà individui a lui simili con i quali condividerà le proprie idee alla stregua di quanto succede agli elettroni nei legami di covalenza.
Ciò porterà questi individui ad essere all’inizio due co-ioni, poi l’affare si ingrosserà e darà luogo ad un gruppo di co-ioni, i quali lavorando assieme stringeranno dei super legami con altri gruppi di loro simili assurgendo tutti quanti allo stato di super co-ioni; le idee che questo procedimento sprigionerà passeranno da normali co-ionate a super co-ionate; queste verranno portate avanti con ostinazione e determinazione tale da conferirgli vita propria e come i capolavori, saranno eterni e immutabili nell’iperspazio delle iper co-ionate.

Dedico questa mia breve tesi a tutti i detrattori della Tina e genericamente a tutti i co-ioni e super co-ioni che veleggiano inossidabili in ogni campo del cosiddetto scibile umano.

domenica 5 ottobre 2014

Quelli delle Scie Chimiche non sono spiritosi.. lo avevo detto. Minacce ed insulti ricevuti per i miei "post estivi da divertimento" sul complottismo nostrano


Paolo Attivissimo su “le Scienze” ha scritto che prendere in giro chi è sedotto dalle pseudoscienze e derubato dai loro imbonitori serva solo ad erigere un muro sterile ostilità. Ho avuto una dimostrazione pratica della cosa perché, dopo aver scritto un paio di post in agosto sul complottismo, in questa settimana sono salito alla ribalta degli sciacomici, quelli che credono che le scie prodotte dagli aerei non siano solo effetto della condensazione degli scarichi (o provocate da effetti aerodinamici) ma che siano un rilascio di sostanze chimiche venefiche (in particolare il Bario, chissà perché) tramite le quali il “Nuovo Ordine Mondiale” sta sterminando la popolazione mondiale. Ne è scaturito persino un commento un po' confusionario ed improprio – se non altro per il tono – sul secondo dei due post incriminati. Probabilmente qualcuno è capitato per caso in quella pagina e ha immediatamente avvisato di aver scoperto un altro “normalizzatore” (persona prezzolata per smentire il tutto). Ho risposto al commento in maniera pacata perchè francamente non ho molto tempo da dedicare a simili sciocchezze, se non dissertare di queste idee (un po' balzane) per i canonici 20 minuti al giorno su facebook insieme agli amici di “Le scie chimiche sono una cazzata” o “New World Order Italia”. E mi sono beccato persino l'attenzione del “mitico” Rosario Marcianò.

Le scie di condensazione degli aerei sono aumentate per l'aumento del traffico aereo. È anche probabile che persistano più di prima per motivi tecnici e non nego che siano decisamente “brutte” da un punto di vista estetico; penso che gli unici ad esserne contenti siano gli appassionati del traffico aereo, ai quali questo consente di avere più possibilità di registrare il passaggio di una aeromobile. Una passione forse un po' originale ma assolutamente legittima come quella che per esempio ho io per i treni. 
Il tono dei post (questo il primo in cui parlavo dei gruppi facebook complottisti e non e di una mia esplulsione da un gruppo complottista e questo il secondo, in cui ho descritto alcuni protagonisti e l'attenzione di alcuni politici al problema) era forse un pelino canzonatorio e di sicuro nell'occasione non ho fatto sconti a nessuno perché, con tutti i problemi che ci sono, è semplicemente demenziale perdere tempo pensando che le scie rilasciate dagli aerei siano un sistema di rilascio di sostanze venefiche escogitato da un gruppo di cattivoni che così vogliono sterminare mediante avvelenamento una buona parte della popolazione mondiale; chi, come me, contesta questa visione è soltanto un sudicio prezzolato di questo “Nuovo Ordine Mondiale” e merita tutti i mali possibili. Insomma, per farla breve gli “sciacomici” mi hanno beccato e non l'hanno presa bene. 

La questione è che se io e altri ironizziamo su quelli che le credono un complotto per avvelenare l'umanità, questi personaggi invece si sentono serissimi. Qualcuno di loro evidentemente ha letto con qualche settimana di ritardo uno di quei due post un po' ironici scritti al mare per farmi due risate, lo ha lo ha postato sul gruppo di sciacomici di Pordenone, da me già citato, e ha anche avvertito il mitico Rosario Marcianò da Sanremo.
Il commento pervenutomi sul post incriminato è stato scritto usando una certa foga: tira fuori di tutto dalla Merkel alle banche agli americani (cose di cui non ho mai parlato...);  ne estrapolo un paio di passaggi (l'originale è lì e in ogni caso se per qualche motivo viene tolto dall'autore – semprechè sia possibile che lo faccia – io ce lo rimetterò):
 “prima di tutto i miei complimenti per come riesci a disinformare...ma sei pagato per farlo...credo di si...!!
e
le persone come te che non vedono ad un palmo dal naso...e che fanno della non normalità....la normalità...ma non la prendere come una offesa....non tutti possono essere intelligenti....” 
Su questo punto specifico gli ho risposto che quanto all'intelligenza, non essendoci una misura con cui si possa definirne la quantità (mi risulta che il Q.I, non sia universalmente accettato dai ricercatori) non sia scientificamente possibile definire chi sia intelligente (e quanto) e chi no. Pertanto mi limito a ritenermi dotato di una certa cultura e di una certa educazione, grazie alle quali mi permetto di esprimere perplessità sulle idee delle persone ma non di sindacare sulla loro intelligenza. Anche per questo sono convinto di vedere oltre il mio naso, nonostante porti gli occhiali.

Ma su Facebook è stato scritto anche di peggio: per esempio nello spazio del mitico “Presidio di stop scie chimiche Pordenone”, dove è nata la faccenda, uno ha scritto che “merde del genere devono essere arrestate”. Taccio del resto.

E ora veniamo a Marcianò. Innanzitutto da oggi faccio parte dei “normalizzatori”, cioè di quelli che secondo Marcianò sono pagati per tenere il volgo ignorante e ciuco nell'ignoranza della messa in atto di questa guerra contro l'umanità attraverso le scie chimiche. È una lista che parte da Paolo Attivissimo, comprende i membri del CICAP o presunti tali, scienziati di ogni ordine e grado, giornalisti, blogger e persone normali che hanno il torto, secondo Marcianò, di disinformare il popolo perché negano, essendo prezzolati, che gli aerei rilascino veleni per sterminare l'umanità. 


Nella mitica pagina del “Comitato Tanker Enemy”, di cui riproduco parte dello screen (ho tutto, comunque), uno dice “Ci chiama anche gonzi sto imbecille di Aldo Piombino, a suo parere Rosario Marciano vive alle nostre spalle” (ma pensa un po'...), c'è chi usando scarsa fantasia mi manda a quel paese (grazie per l'affettuoso invito ma è un posto troppo affollato e io odio la calca, è una caratteristica di famiglia), chi mi dà di imbecille e, in un fantastico crescendo rossiniano, Marcianò scrive che “i disinformatori inventano tutto e sanno di poterti diffamare, tanto la magistratura non li tocca” (chiaro il riferimento alle sue visitine in tribunale che invece è costretto a fare... , NdR).
Il commento successivo, che riproduco nella immagine, è “si ma se qualcuno gli modifica la configurazione ossea...” a cui il buon Rosario risponde con un molto carino “sarebbe auspicabile”.

Marcianò ha poi rincarato la dose accusandomi, come si vede qui sotto, di aver preso parte alla macchinazione operata da altri personaggi grazie alla quale da un paio di anni un suo computer e altre cose del genere sono sotto sequestro, mentre sembra che la Guardia di Finanza stia facendo delle indagini per via di certe entrate provenienti dai gonzi che non sarebbero state dichiarate.
Personalmente smentisco di avere partecipato a quella “congiura”. Non smentisco di conoscere personalmente Dalla Schiava, con cui per esempio mi vedrò la settimana prossima per motivi completamente estranei alle scie chimiche.



Insomma, questi individui, fra i quali ogni tanto salta fuori qualcuno che propone simpaticamente di abbattere gli aerei (spero che rimangano solo le “pie intenzioni” di un leone da tastiera) non hanno preso molto bene quello che ho scritto, ma al solito si rifugiano nell'insulto o genericamente asseriscono di avere come prove “delle foto o dei filmati” e che sanno tutto “perchè lo hanno visto su YouTube”... Girano anche delle analisi chimiche, di cui alcune non si capisce come le abbiano prese, di altre non se ne capisce il senso.
D'altro canto su come raccogliere prove sono abituati bene: un sodale di Rosario Marcianò è un biologo con una visione del metodo scientifico quantomeno originale visto che secondo lui “qualsiasi affermazione è valida fino a quando non viene confutata". L'esatto contrario del metodo scientifico, secondo il quale una affermazione è valida se e solo se viene dimostrata vera o si dimostra verosimile.

Viene in mente che se questi personaggi hanno paura di essere avvelenati da qualcosa, anziché di scie chimiche potrebbero occuparsi, sempre a proposito degli aerei, di eventuali problemi portati davvero dai loro scarichi. Ma penso che ci siano cose più importanti, da chi sta avvelenando l'aria, l'acqua ed il terreno, per esempio nella Terra dei Fuochi ma anche altrove.
Qualcuno si chiede se preferiscano fare così piuttosto che affrontare la realtà. Altri pensano che siano persone a cui dei problemi reali non glie ne frega niente e si sono creati un nemico immaginario da combattere coraggiosamente a suon di link, stando dietro ad una tastiera comodamente seduti a casa per poter credersi degli eroi e riempire così un pò la loro vuota vita.
Qui penso che ci vorrebbe il parere di uno psicologo....

Resta il fatto che quello delle Scie chimiche per qualcuno è un affare col quale pensa di spillare soldi a persone ingenue che domattina si metterebbero a cercare gli unicorni, se il loro mentore gli dicesse che esistono e che c'è un complotto in atto per nasconderli al mondo...