domenica 30 giugno 2013

Il terremoto fra Lunigiana e Alpi Apuane del 21 giugno 2013 - 3: idiozie varie di un provocatore senza cultura scientifica



NOTA: IERI NEL MENTRE CHE SCRIVEVO QUESTO POST È GIUNTA LA NOTIZIA DELLA MORTE DI MARGHERITA HACK. DEDICO ALLA MEMORIA DI QUESTA GRANDISSIMA DONNA DI SCIENZA QUESTO POST, RICORDANDO LA SUA ATTIVITÀ CONTRO LE BUFALE ANTISCIENTIFICHE.

"Molti scienziati evitano degli argomenti per ragioni scientifiche. Infatti una osservazione può essere vagamente definita scientifica se gli scienziati la prendono abbastanza sul serio da discuterne. Il che significherebbe concedere ciò a cui aspirano oltre ogni cosa i suoi sostenitori: il riconoscimento della legittimità scientifica delle loro tesi". 
H.A Orr – Le Scienze – ottobre 2005".

Personalmente mi definisco uno che sa di Scienza e racconta di Scienza (anche se c'è chi sostiene che io sia uno scienziato...), quindi mi sento in grado di fare quanto Orr dice che uno scienziato non può fare; lui ha detto queste parole parlando di evoluzione e Intelligent Design (oddio.. intelligent.... mah...). In questo caso non ci sono di mezzo gli antievoluzionisti, ma i complottisti, ma Gianni Lannes, in una delle sue meno riuscite fantasie. Stavolta parla del terremoto delle Apuane. In attesa di una raccolta sulle voci più idiote che si sono sentite sul terremoto dell'Emilia, scritta a due tastiere con un mio amico che sta in zona, eccovi quanto ha detto Lannes, le cui sballate argomentazioni di scientifico non hanno niente, poco dopo il sisma del 21 giugno, con gli appositi commenti.

Strano: David Thorne, l'ambasciatore a stelle e strisce che sproloquia su tutto, si intromette nella vita politica italiana, e merita di essere rispedito al mittente con un biglietto di sola andata, stavolta non fiata.

Scusate esperti al soldo del potere. Ma per caso l'esercitazione militare che oggi si è tenuta dalle ore 9 alle 14 in mare, a 5 miglia dalla città di La Spezia (segnalata dall'ordinanza numero 120/2013 della Guardia Costiera di La Spezia), ha qualche attinenza con il terremoto odierno? Magari il ministro della Difesa in persona sa motivare la presenza di scie chimiche rilasciate copiosamente da aerei militari, in data odierna tra la Toscana e la Liguria?

Chissà perchè non trovo nessun legame fra una esercitazione militare ed una faglia che separa due blocchi dell'Appennino Settentrionale. Faccio anche notare che di “esercitazioni militari” davanti alla Spezia ne fanno parecchie, e di continuo, semplicemente perchè... è un porto militare.... e a giudicare dalla quantità di ordinanze della locale Capitaneria di Porto in materia è statisticamente possibile che un terremoto coincida con una esercitazione militare...
Quanto alle scie chimiche, troverei strana la mancanza di aerei sulla zona... allora sì che ci sarebbe da insospettirsi....

Vorrei sottolineare la definizione di “esperti al soldo del potere”. In quella categoria evidentemente vengono messi da Lannes tutti gli scienziati che sostengono la cosa più lapalissiana del mondo, cioè che i terremoti non si possono prevedere, ma si ha un'idea di dove potrebbero avvenire e, di conseguenza, con le armi della statistica, si può capire dove “è più probabile” che possano avvenire, quanto potranno essere intensi etc etc.
Respingo ovviamente l'ipotesi di essere al soldo di qualcuno. Anche io di americani, sottomarini nucleari, F35, mafia ed altre cose farei volentieri a meno e ho “parlato male” delle attività petrolifere. Ma siccome per me le scie chimiche sono una cazzata non credo che dal punto di vista dei complottisti questo diventi un pregio...
Mi pace solo parlare di Scienza visto che in Italia ci sono molte persone che blaterano senza sapere. E Lannes è oggi il primo di questi.

E' uno stillicidio, ma la gente non ci fa caso fino a quando l'evento drammatico non colpisce personalmente, e magari uccide. Solo allora, forse, c'è una timida reazione, ovviamente decisamente contenuta. Ma è subito pronta la risposta banale dei soliti esperti di turno: tranquilli, tanto l'Italia è sismica. Certo, ma se diamo un'occhiata alle statistiche, non dico ai sismogrammi che rivelano un'origine artificiosa, ovvero indotta dei terremoti, scopriamo che il fenomeno mostra un'accentuazione in crescita negli ultimi 11 anni.

Ecco, e qui si va sulla geofisica “dura”: Lannes riesce ad affermare una cosa completamente fuori dal mondo: i sismogrammi attestesterebbero l'origine artificiale dei terremoti (anzi, “artificiosa”). Ora, non sono un geofisico ma un sismogramma lo so leggere benino anche io, almeno in maniera sommaria. E se arrivano prima delle deboli onde P seguite da forti onde S è assolutamente pacifico che il terremoto è dovuto al movimento di una faglia. Se arrivassero prima forti onde P e poi onde S più deboli, allora sì che sarebbe una esplosione.
Ma, attenzione, Lannes furbescamente non ipotizza nessuna esplosione. Nè per fortuna – bontà sua – non parla di forze del male che cambiano i sismogrammi per coprire una origine “artificiosa”. In realtà come vediamo nel prosieguo del post sono normali movimenti lungo le faglie. E allora, come fa a dire che questi eventi siano di origine artificiale? Bisogna andare in altri scritti del Nostro: semplicemente per la loro profondità.
E qui si sfiora il ridicolo (anzi ci si tuffa direttamente dentro il ridicolo).

Riprendo uno dei suoi meno riusciti (scientificamente parlando) articoli in cui scrive che “secondo i dati dell'INGV dal 2002 ad oggi il 98,5% dei terremoti che hanno bersagliato l'Italia ha un ipocentro estremamente superficiale, mediamente di 10 km”.
Ma va???? 
Ineccepibile visto che in Italia solo nell'arco eolico abbiamo scosse a profondità superiore agli 80 km. Il database dell'IRIS annovera per l'area italiana negli ultimi 40 anni poco più di 1000 scosse a profondità maggiore di 80 km: di queste solo una quindicina non sono nell'arco eolico ma in altre zone con limiti di zolla pregressi (convergenza di zolle sotto dell'Appennino Settentrionale) o incipienti (rottura nell'Adriatico della placca adriatica e canale di Sicilia). Li vediamo dalla carta qui accanto.

In altro post ha scritto che i terremoti normali avvengono a profondità superiori agli 80 km. E quindi la bassa profondità sarebbe una dimostrazione dell'origine “artificiosa”.
Ma quando mai....
Ma dove ha studiato geologia????
Innanzitutto osservo come nella stessa area della figura qui sopra in cui sono elencati 1060 eventi a profondità maggiore di 80 km, quelli a profondità minore sono oltre 100.000 e ben distribuiti nello spazio. Di questi 100.000 ben 80.000 hanno un ipocentro fino a 10 km, e meno di 5000 sono le scosse a profondità comprese tra i 20 e i 79 km. Vediamo qui sotto i più recenti:



Già questo dimostra che Lannes di terremoti non capisce nulla, ma vediamo dove avvengono i terremoti a profondità maggiore di 80 km. Lo evidenzia la carta qui sotto, sempre ottenuta con l'IRIS Earthquake Browser, in cui sono indicati gli ultimi 2000 eventi nel mondo a M uguale o maggiore di 5 con ipocentro a profondità superiori a 80 km: è facilissimo notare che li troviamo solo ed esclusivamente lungo i piani di subduzione (a parte uno sul plateau delle Kerguelen). In tutte le altre aree della Terra a 80 km di profondità c'è il mantello, dove NON ci sono terremoti. Si veda il caso del Tirreno, per esempio, da me descritto un anno fa.



Cioè...
in pratica a Lannes manca l'ABC della Geologia, e non è poco per chi vuole parlare di terremoti. Sostenere quello che sostiene lui ad un qualsiasi esame di Geologia o Geofisica vorrebbe dire essere sbattuto fuori a calci nel sedere.

Singolare coincidenza: da quando sono iniziate le sperimentazioni militari delle Forze Armate di Washington nel Belpaese, usano la nostra terra peggio di una latrina da sconquassare a piacimento, infischiandosene di milioni di vite.

Vabbè... lascio questo passaggio che non è attinente alle materie trattate su Scienzeedintorni soltanto per completezza ed informazione di chi scrive. 

Non sono una Cassandra.

Almeno l'originale aveva ragione quando prevedeva....

E non ha senso affermare ve l'avevo detto già l'anno scorso, esattamente a gennaio, poi ad aprile in Sicilia, infine in Emilia, ed altro ancora. Come da copione, purtroppo, va in onda l'ennesimo terremoto artificiale, vale a dire provocato, sollecitato, causato dalle attività belliche segrete della NATO in Italia. La prova? L'ipocentro superficiale e l'aerosolterapia bellica, nonché l'aumento intensissimo di onde ELF a bassissima frequenza.

Ad Aprile 2012 in Sicilia abbiamo avuto un evento M 4.4. nel mare vicino a Palermo. Non vedo di cosa stupirsi... ah, già... è superficiale, ergo è "artificioso".... 

Il meccanismo è alquanto elementare: infatti anche un negazionista cretino è in grado di afferrare il concetto se non avesse la mente bacata. Dunque, si irradia la ionosfera di onde ELF che poi si fanno ricadere su punti determinati della crosta terrestre, ossia faglie sismiche attive, scatenando un terremoto. In contemporanea di sparge in cielo il bario che rende l'aria estremamente elettroconduttiva. Così il gioco è fatto.


Questa è la cosa più geniale di Lannes (o, se preferite, la più demenziale). Avevo fatto notare in un post precedente come l'evoluzione e la tettonica delle placche sono “teorie unificanti” rispettivamente nelle Scienze della Vita e nelle Scienze della Terra. Oggi unendo HAARP e Scie chimiche abbiamo una “teoria unificante” del complottismo!!!!

Rimbalzo al mittente il termine “cretino”. Quanto a chi ha la mente bacata, se me o lui, io una risposta facile facile ce l'ho, se il tizio è in buona fede. Altrimenti la definizione potrebbe essere molto, molto più pesante che definirlo “irresponsabile”.

Vediamo ora cos'è HAARP (High-frequency Active Auroral Research). C'è al riguardo un ottimo e scientificamente rigoroso post di Fioba a proposito del terremoto del Giappone in cui vengono sbugiardati i complottisti. Lo so, Fioba quando ci si mette è molto pittoresco (lo amo anche per questo), quindi se volete qualcosa di più asciutto segnalo questo articolo di Gianni Comoretto, noto astronomo di Arcetri, che si incentra esclusivamente sul progetto.

In sintesi HAARP è un progetto scientifico che mira a conoscere meglio la ionosfera, come funziona e come può essere utilizzata per comunicazioni radiofoniche. Per farlo usano delle antenne che inviano onde radio a bassissima frequenza (ELF – Extremely Low Frequence). Queste onde riscaldano la ionosfera e ne provocano delle ondulazioni (molto deboli in confronto a quelle inviate dal Sole!). Ci sono anche i militari di mezzo, anzi la marina statunitense, perchè le onde ELF sono le uniche a poter essere captate dai sottomarini nucleari a zonzo negli oceani.
Queste onde, come le onde radio normali, si riflettono sulla ionosfera, almeno di notte: se vi ricordate con le radio AM di notte, quando le onde provenienti dal Sole non arrivano, si sentivano le trasmissioni radio di tutta la zona in cui era notte? Di giorno solo le stazioni più forti e più vicine erano in grado di essere ascoltate, perchè emettevano onde più potenti di quelle solari.

Ora, come fa notare Fioba, la questione è folle perchè senza addentrarmi nei calcoli che fa lui, l'energia che trasmette HAARP è quella di una lampadina, mentre per esempio quella del terremoto del Giappone equivale a qualche centinaio di bombe come quella di Hiroshima. Come è quindi possibile che un soffio provochi un uragano?

Penso che sia per questo problema quantitativo che i cazzari di HAARP si sono uniti ai cazzoni delle scie chimiche: infatti secondo loro gli aerei emettono il Bario ed altre sostanze che aumentano l'elettroconduttività dell'aria sopra le faglie. E quindi rinforzano la radiazione prodotta dal sistema HAARP.
Neanche a Star-Trek potevano pensare ad un'arma così micidiale....
Faccio anche notare che le onde ELF emesse dal Sole sono più intense di quelle emesse dal sistema HAARP di molti ordini di grandezza. Pertanto se con le onde ELF si potesse provocare terremoti artificiali, vi immaginate cosa potrebbe succedere quotidianamente nella zona di Terra illuminata dal Sole????? 

La solita cronaca. Un altro terremoto a distanza di poco più di un anno colpisce il centro nord. Una forte scossa di magnitudo 5.2 è stata avvertita alle 12.30 in Toscana, con epicentro tra le province di Lucca e Massa, e ha provocato danni alle abitazioni, un ferito e panico tra i cittadini che si sono riversati nelle strade.

Ho spiegato nel primo post dedicato al sisma apuano che i terremoti di questi ultimi due anni fra Toscana ed Emilia non sono una eccezione... 
Già, non sono stato in grado di essere preciso sul perchè … 
La Scienza si scusa per non essere sufficientemente esauriente del perchè i terremoti si addensino nel tempo e non abbiano una distribuzione temporale “random”... Questo è il motivo per cui c'è gente che si fa un mazzo tanto per studiare... ma tanto Lannes ha la soluzione....

Non ci sono vittime, ma sono stati segnalati danni alle abitazioni in Lunigiana e a La Spezia. E a Fivizzano, uno dei comuni toscani prossimi all’epicentro insieme a Minucciano, Fosdinovo e Casola Lunigiana, poco dopo le 14.30 si è verificata un’altra scossa di magnitudo 4.0. In tutto, secondo quanto registrato dalla Rete sismica nazionale, si sono verificate circa 20 repliche e il terremoto è stato avvertito anche in Emilia Romagna, Lombardia, Liguria, Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

E questo dimostrerebbe l'origine “artificiosa”..... mah... ah, già, è stato un terremoto “superficiale”...

Come minimo, secondo gli esperti dello Stato tricolore dovremmo attenderci il peggio! Di certo la Terra non ha responsabilità diretta, ma viene violentata dall'uomo per scopi di dominio. L'Italia non si interroga. Neanche un sussulto d'orgoglio. Niente di nulla. Perché? Servilismo? Agonia mista a decadenza di una civiltà moribonda?


Sono ampiamente d'accordo sul fatto che l'Uomo stia violentando il pianeta in svariati modi, per esempio con l'inquinamento, la distruzione degli habitat naturali, la deupaperazione delle risorse idriche potabili, la dispersione di rifiuti. E che gli idrocarburi ed altre risorse naturali siano le motivazioni principali delle guerre di oggi mosse principalmente dagli USA, talvolta direttamente, talvolta per interposta persona (Libia, Afghanistan, Siria e – non so se se Lannes se lo immagina – persino i recenti tumulti in Turchia hanno la stessa motivazione). Ma francamente con i terremoti l'Uomo non c'entra una emerita mazza se non in alcuni casi (e in quelli non c'entra HAARP, ma c'entrano attività di estrazione idrocarburi o acque, oppure immissione di acque inquinate in profondità)

Inoltre in diversi suoi scritti scambia per una previsione e non per sane operazioni di prevenzione le “manovre” della Protezione Civile come elaborazione di scenari di disastro o acquisto materiali di emergenza.

Il popolo di una nazione priva di sovranità, massacrata in tal modo ha il dovere di risollevarsi per difendere i propri figli e le proprie madri! Soprattutto i padri, i patrioti, i partigiani devono dare ora il primo buon esempio. Io sono pronto.
Paralizziamo pacificamente l'Italia e cacciamo via gli invasori anglo-americani: con le buone o con le cattive. Su la testa!

Anche su questo non commento, ma mi piace citarvi una cosa che ha scritto Lannes in calce ad un'altro post, dopo aver invitato i soliti quaquaraqua negazionisti a tenersi alla larga: 
per gli scettici ad oltranza e i provocatori di circostanza. Questo modesto diario internautico da un anno e mezzo accoglie e raccoglie prove sulla genesi artificiale dei terremoti.

Avevo già provato a commentare un suo post. Ma questi signori sanno solo gonfiare il petto e quando vedono qualcuno che li potrebbe sbugiardare si chiudono a riccio lanciando invettive. Un confronto li sputtanerebbe... lo sanno benissimo.

Da ultimo una riflessione fatta da un mio corrispondente: fa veramente male che si tratti di una persona “impegnata” come Lannes, a veicolare la medesima ignorantia legis che sta alla base del consenso mafioso.



giovedì 27 giugno 2013

Il terremoto fra Lunigiana e Alpi Apuane del 21 Giugno 2013 - 2: considerazioni MOLTO personali sulla struttura e la tettonica locale

Dedico questo secondo post sul terremoto ad alcune mie considerazioni sulla tettonica appenninica. Probabilmente rispetto alla media dei post di "Scienzeedintorni" la seconda parte di questo sarà meno comprensibile dai non geologi. La questione è sulla interpretazione della struttura e della storia dell'Appennino Settentrionale. Lo ripeterò anche durante il post: ciò che scrivo in questa occasione da un certo punto in poi non è una descrizione dello stato dell'arte della ricerca, ma una spiegazione molto alternativa e molto personale sulla struttura della Garfagnana. Quindi chi la volesse riprendere si ricordi che NON è quello che viene comunemente pensato e quindi c'è il divieto assoluto non già di riportare quanto affermo nella seconda metà del post, ma di dire che il mondo della Geologia sostiene questo o che le cose stanno così. Infatti non ho prove concrete per dirlo: è una "ipotesi di lavoro" su cui, eventualmente, discutere.

Il terremoto del 21 giugno è da addebitarsi alla faglia di Equi Terme, una struttura molto importante perchè borda il limite nord del basamento metamorfico apuano: a sud della faglia ci sono le rocce metamorfiche delle Apuane, a nord le rocce sedimentarie dell'Appennino Settentrionale, la cui struttura è molto complessa e comprende parecchie unità tettoniche. La presenza di un'area termale proprio a Equi Terme identifica in quel caso una zona in cui le acque meteoriche riescono a raggiungere una profondità superiore alla norma prima di risalire, riscaldate, verso la superficie.

È una faglia normale, quindi il movimento ha provocato una estensione in direzione nord – sud: in pratica la Lunigiana si è “allontanata” dalle Apuane. Una cosa molto particolare da annotare è l'orientamento di questa struttura, antiappenninico, cioè trasversale alla catena.
Anche la scossa del 25 gennaio 2013, localizzata un po' più a sud e sull'altro lato della vallata, nei pressi di Castenuovo Garfagnana, ha avuto un meccanismo trascorrente.
Nella carta qui accanto, ovviamente tratta dall'Iris Earthquake Browser, si evidenziano solo le scosse principali, di cui 4 più o meno in linea lungo la faglia di Equi Terme. In più vediamo una scossa un po' più a nord che si è verificata un paio di ore dopo l'evento principale e che quindi non si può addebitare alla stessa struttura. A SE è indicata anche una scossa avvenuta il 25 gennaio.

Qui sotto con una carta prodotta dall'INGV vediamo la zona principale in cui si sono verificate le scosse, che è l'area in cui si è registrato il movimento del piano di faglia. Come succede regolarmente, l'epicentro della scossa principale (la stella) è ad uno dei lati del rettangolo che contrassegna l'area che si è mossa.

Garfagnana e Lunigiana sono notoriamente aree sismiche. In particolare si ricorda il terremoto del 1920, con M 6.5, in cui tra Fivizzano (colpita piuttosto violentemente) e Barga si sono registrate oltre 300 vittime). Su questo evento, ricordato anche come "Terremoto di villa Colemandina". non ho grandi dati, per esempio non esiste un tensore degli sforzi. L'epicentro dichiarato nel catalogo parametrico dei terremoti italiani è a meno di 10 kilometri a SE rispetto alla scossa di venerdì scorso (oggettivamente non so quanto possa essere precisa la stima dell'epicentro): quella localizzazione lo colloca giusto al limite NE della zona interessata dalle repliche dell'ultimo terremoto. 

Il terremoto del 1920 è stato attribuito alla faglia che borda la fossa della Garfagnana (quindi una “classica” faglia in direzione appenninica).
A me vengono dei dubbi: non vorrei che anche l'evento del 1920 sia da addebitare alla faglia di Equi Terme in direzione antiappenninica che si è mossa il 21 giugno (detto fra noi, la cosa non mi dispiacerebbe per una serie di motivi).
Ho chiesto lumi in giro ma ancora non ho risposte.
Se se fosse come ipotizzo, il fatto che oltre all'evento di ieri e quello del gennaio di quest'anno anche quello del 1920 sia da addebitare a tettonica trasversale costringe forse a ripensare un po' non solo la sismicità dell'Appennino Settentrionale (almeno in quel settore) ma soprattutto la struttura dell'orogene appenninico?
Come è noto l'Appennino Settentrionale è una cosa un pò particolare: il crinale principale divide due mondi geograficamente diversi (e in buona parte lo sono anche geologicamente):
  • verso l'Adriatico e la pianura padana ci sono valli perpendicolari alla catena
  • il versante tirrenico è invece formato da una serie di bacini paralleli alla catena in mezzo ai quali ci sono delle zone rialzate


Queste zone sono tradizionalmente considerate delle fosse tettoniche dovute ad una tettonica distensiva: in pratica il lato adriatico – padano è in compressione (come dimostra anche la sequenza emiliana del 2012), quello toscano è in distensione. In questa cartina si vede bene la situazione del versante tirrenico. Le fosse sono indicate in marrone.

Mugello, Valdarno Superiore, Bacino di Firenze, Valtiberina, Val di Chiana, Valdelsa, Valdera sono alcuni di questi bacini. La loro interpretazione come fosse tettoniche o “graben” è abbastanza facile perchè da un punto di vista geologico – strutturale si vedono bene delle faglie normali che li bordano (il rigetto di queste faglie è addirittura maggiore di quello che si vede perchè vanno considerati i sedimenti che hanno parzialmente riempito la fossa: ad esempio la parte più occidentale di Firenze è sopra a oltre 200 metri di sedimenti recenti).

Qualche anno fa scrissi a proposito dell'idea dei geologi strutturali fiorentini secondo i quali le fosse del versante toscano dell'Appennino non sono delle fosse tettoniche dovute a eventi distensivi ma la loro origine sia primariamente dovuta a blandi piegamenti dovuti alla compressione che la placca adriatica ha esercitato ed esercita sulla crosta della Toscana.
In questo quadro i limiti di questi bacini, che tradizionalmente sono considerati grandi faglie normali, non rappresentano strutture attive principali, ma piuttosto conseguenze dell'ulteriore abbassamento dei fondi dei bacini: in pratica quando il piegamento individua delle zone più elevate e delle zone più ribassate, queste ultime tendono a riempirsi di sedimenti e quindi si abbassano ulteriormente per il peso stesso dei sedimenti.
Il fenomeno, la subsidenza delle aree in sedimentazione, è ampiamente documentato in Natura in tutte le serie sedimentarie: ci sono apparati deltizi spessi centinaia di metri semplicemente creati dal continuo abbassamento dei sedimenti sotto il proprio peso.
La conseguenza principale di questo modello è che le grandi faglie che bordano le fosse appenniniche in realtà non ci sono o, se ci sono, solo sono conseguenze del movimento di abbassamento continuo delle zone che avevano iniziato ad abbassarsi come pieghe sinclinali (si vede bene nella figura qui accanto). E quindi non hanno una grande importanza da un punto di vista sismogenetico.

La Garfagnana è considerata una di queste fosse e le faglie lungo i lati della valle sono ben conosciute. Il terremoto del 1920 è sicuramente avvenuto – quantomeno – vicino alla faglia che borda il bacino di Castelnuovo Garfagnana e le è stato attribuito in maniera quasi automatica.

DA QUI IN POI QUELLO CHE SCRIVO RIFLETTE OPINIONI PERSONALI DELL'AUTORE DEL BLOG E QUINDI SE QUALCUNO LE VUOLE RIFERIRE NON DEVE ASSOLUTAMENTE DIRE “É COSÌ”, “L'HO LETTO SU INTERNET” O SIMILI, MA “IL PIOMBINO IPOTIZZA CHE FORSE LE COSE STANNO IN UNA MANIERA DIVERSA DA COME SI È DETTO FINORA”.
Dico questo perchè non essendo una cosa accettata dallo “stato dell'arte” nella ricerca non voglio ingenerare confusioni. Spero di essere chiaro su questo punto: avanzo una ipotesi ancora non discussa (e soprattutto, oggi come oggi, molto discutibile. Per cui vietato prenderla per “oro colato”, OK?)

Rispetto alle altre fosse appenniniche la Garfagnana è un po' strana. Vediamo perchè:

  • innanzitutto non ha la larghezza delle grandi fosse appenniniche che ho citato prima, la cui larghezza – spannometricamente – si attesta su circa 10 km: difficilmente è larga più di un kilometro
  • è un alternarsi di zone più aperte (Castelnuovo, Barga, Borgo a Mozzano) collegate da strette gole. Per questo assomiglia più a una valle dovuta a tettonica trascorrente con bacini “pull-apart” (come la Val di Sieve tra Pontassieve e Dicomano o la val di Bisenzio tra Prato e Montepiano) che ad una classica fossa appenninica come il Valdarno superiore, il Mugello o la fossa di Firenze. Qui accanto lo schema di un bacino pull-apart tratto da geoscienceworld: lungo una faglia trascorrente si creano una serie di bacini doviti a fratturazioni lungo la linea di scorrimento
  • diversamente da Val di Sieve e Val di Bisenzio, orientate in direzione antiappenninica, la Garfagnana è comunque in direzione appenninica
  • nel settore centrale e meridionale la valle divide due mondi completamente diversi: le rocce della sedimentarie della Serie Toscana, riferibili alla piattaforma continentale della placca adriatica tra Giurassico e Oligocene affiorano in entrambi i lati della valle, mentre quelle metamorfiche apuane (basamento paleozoico e Unità Toscana Metamorfica, questa seconda formatasi nello stesso ambiente di formazione della Serie Toscana normale) si trovano solo nel fianco destro. 
  • dall'altezza di Fivizzano verso nord, proprio all'altezza della faglia di Equi Terme, non ci sono più le rocce metamorfiche ma in compenso si vedono un bel pò di rocce appartenenti ai complessi “Liguri” (crosta oceanica e sedimenti sovrastanti deposti nell'Oceano Ligure, uno dei bacini che formavano tra Cretaceo e Terziario medio superiore l'oceano Tetide).
  • l'area delle Apuane registra un fenomeno particolare: la presenza di rocce che sono state metamorfosate molto recentemente (in senso geologico, si intende...) e che sono riesumate molto presto. Questo fenomeno, secondo uno studio della Geological Society of America avviene spesso in corrispondenza di faglie trascorrenti.
Io pertanto propongo che le faglie in direzione appenninica che delimitano la Garfagnana siano una eredità di quando nell'area c'erano forti movimenti trascorrenti a causa dei quali sarebbero stati esumati i marmi e le altre rocce metamorfiche delle Apuane. Da ciò consegue che non sarebbero quelle le strutture sismogenetiche odierne, come per altri versi non lo sarebbero mai state secondo l'interpretazione delle fosse non come "Graben" ma come pieghe sinclinali data da alcuni geologi strutturali fiorentini, le grandi pareti che delimitano le fosse della Toscana.

Addebitare i fenomeni sismici principali della Garfagnana a faglie trasversali alla catena e non a quelle che bordano la fossa significherebbe però modificare la storia “recente” dell'Appennino Settentrionale.
Vedremo.

domenica 23 giugno 2013

Il terremoto fra Lunigiana e Alpi Apuane del 21 giugno 2013 - 1: le "crisi sismiche" e la collocazione spazio-temporale di questo evento

Il terremoto di venerdì 21 giugno delle Alpi Apuane l'ho sentito molto distintamente anche io a Firenze ed è stato un evento per la nostra zona abbastanza fortino. Il meccanismo focale presenta una analogia con quello del 25 gennaio 2013 della Garfagnana: entrambi sono ascrivibili a movimenti lungo faglie perpendicolari alla catena appenninica. In questo post analizzo il contesto temporale in cui è avvenuto questo sisma e lo confronto con quanto avvenne prima del terremoto del 1920 nella stessa zona. Seguirà un secondo post, probabilmente più da “addetti ai lavori” in cui parlerò della geologia dell'Appennino Settentrionale e di quanto questo sisma, apparentemente un po' anomalo, possa servire alla causa di una visione alternativa del sistema di dorsali e fosse che forma il versante tirrenico della catena. È probabile che segua un terzo post sulle bufale sismiche scritte sull'argomento.

Nonostante non voglia parlare di bufale, comincio subito a sfatarne una, la credenza che quella non sia una zona sismica: basterà ricordare il terremoto del 1920 con M stimata di 6.5 che provocò centinaia di morti fra Fivizzano, Barga e Castelnuovo Garfagnana. Inoltre tutti i comuni di Garfagnana e Lunigiana dal punto di vista della zonazione sismica sono classificati nella zona “2”. Quindi niente di inaspettato. Il terremoto del 1920 fu preceduto il giorno prima da un'altra scossa forte; è successo così anche per il terremoto di Barga del 1481, per il quale la Magnitudo stimata è di 5.8.
Furono questi precedenti che portarono nel 1985 alla evacuazione prudenziale di molti abitati della zona a seguito di una scossa di M 4.6.

ATTENZIONE: gli eventi del 1481 e del 1920 sono stati preceduti da SCOSSE AVVERTITE DALLA POPOLAZIONE. Dire che in Lunigianan era in corso uno sciame sismico in questi giorni è fuorviante in quanto fino a pochi anni fa non era possibile sapere di queste scosse, che sono rilevabili solo ed esclusivamente tramite strumentazione scientifica. Pertanto nella sismologia storica è possibile solo conoscere scosse che hanno avuto qualche effetto macrosismico e quindi una Magnitudo superiore a 3.

L'ATTIVITÀ SISMICA DEGLI ULTIMI DUE ANNI 
DELL'APPENNINO SETTENTRIONALE  E DELLA BASSA PADANA

Una cosa interessante è il sequenziamento dei terremoti degli ultimi due anni in cui, indiscutibilmente, abbiamo una frequenza anomalmente alta di eventi nell'Appennino tosco – emiliano e dintorni.
Il 27 gennaio 2012 un evento con M=5.2 si è verificato nella valle del Taro, poi c'è stata la sequenza emiliana del maggio – giugno 2012. Abbiamo anche avuto numerosi eventi nel versante emiliano dell'Appennino, ma come intensità nel 2013 i due eventi più forti si sono avuti tra Garfagnana e Apuane. Vediamo nella carta elaborata tramite l'IRIS Earthquake Browser la sismicità del 2012 e 2013 nell'area.


Per un confronto. tra Appennino Tosco Emiliano e pianura emiliano – romagnolo – basso veneta hanno raggiunto un valore M=5 solo 4 nel periodo fra il 1995 e il 2011, come si vede in questa seconda carta ottenuta anch'essa con l'IEB.



"ADDENSAMENTI NEL TEMPO" DEI TERREMOTI: LE CRISI SISMICHE

L'addensamento temporale di eventi sismici è successo altre volte nell'Appennino
Quindi, è chiaro che negli ultimi 2 anni la zona presenta una sismicità maggiore rispetto ai 16 anni precedenti. Questo però non è un segno che questi terremoti siano artificiali, come sostengono vari personaggi non addentro al mondo scientifico ma fissati con HAARP, scie chimiche e via discorrendo (questi pazzi hanno persino creato una "teoria unificante" che mette in relazione HAARP e i distubi della ionosfera con le scie chimiche e i terremoti...). No, non c'è niente di strano: i terremoti non hanno una distribuzione “random” ma in una certa area tendono ad associarsi in ristrette zone temporali; questi momenti di alta sismicità possono essere definiti come “crisi sismiche”.

Ne abbiamo avuta per esempio una nell'Italia centro – meridionale tra il 2002 ed il 2003, quando ci furono in pochi mesi due sequenze sismiche importanti come quella delle Timpe catanesi e quella del Tirreno Meridionale, il terremoto di San Giulianoe due massicce eruzioni dell'Etna e dello Stromboli (con tanto di tsunami nelle Eolie). La sequenza terminò con il terremoto di Boumerdes (in Algeria) del maggio 2003, di cui prima mo poi voglio parlare perchè ha avuto forti conseguenze a grande distanza.

Il riconoscimento del fatto che la sismicità italiana tendeva a concentrarsi in crisi sismiche venne fuori negli anni '80: questi periodi tendenzialmente iniziano al sud e finiscono al nord, con una eventuale coda finale, non sempre presente, nel sud Italia e ne hanno elencate diverse nell'ultimo millennio. durante queste fasi si registrano una serie di eventi violenti in tempi molto ravvicinati mentre altri periodi sono caratterizzati da stasi o da pochi eventi molto forti.
Una crisi sismica di questo tipo, molto breve, è avvenuta fra il 1962 e il 1980 (Irpinia 1962, Belice 1968, Friuli 1976 e Irpinia 1980 sono gli avvenimenti principali, ma è stato un periodo in cui la sismicità “di fondo” era altina.
Molto rimarcabile, più lunga e più intens, è stata la crisi sismica che avvenne nella seconda metà del XIX secolo e che durò fino al 1908 in Italia Meridionale ed ebbe le sue appendici più settentironali in Abruzzo e Appennino settentrionale tra il 1915 e il 1920.
Mi ricordo mia mamma, classe 1924 che era preoccupata e stupìta per tutti questi terremoti (praticamente il primo terremoto forte di cui aveva ricordo era quello del 1962, quando aveva quindi 38 anni). Ma è l'unico terremoto “memorabile” che si ricordava e che io, nato nel 1960 e quindi 36 anni dopo, non mi ricordo. Io invece a 20 anni avevo vissuto già 3 dei 4 forti terremoti vissuti da mia mamma che nel 1980 aveva 56 anni.
Notate che fra i terremoti “importanti” ce n'è stato uno, sempre in Irpinia, nel 1930 ma all'epoca una bambina di 6 anni se non aveva qualche coinvolgimento familiare con le zone terremotate non poteva certo ricordarsi un terremoto.

I GRANDI TERREMOTI DELL'APPENNINO SETTENTRIONALE TRA IL 1916 E IL 1920

Se rimaniamo sull'Appennino Settentrionale, vediamo che circa un secolo fa c'è stato un anomalo raggruppamento di terremoti che hanno interessato tutta la catena: tra l'Adriatico e il Tirreno ci sono stati 4 eventi piuttosto forti negli anni compresi tra il 1916 e il 1920 quando:

16 agosto 1916: M 6.1 localizzato fra Rimini e Pesaro
26 aprile 1917: M 5.9 in Val Tiberina
29 giugno 1919: M 6.2 in Mugello
7 settembre 1920: M. 6.5 tra Garfagnana e Lunigiana (più o meno anche questo ha avuto l'epicentro vicino a Fivizzano)

Come si vede si tratta di quattro eventi che hanno avuto una intensità almeno del IX grado della Scala Mercalli in 4 anni con un evidente trend di spostamento della sismicità da Est a Ovest. Un trend geografico della sismicità è tipico della faglia dell'Anatolia, in cui la sismicità principale si sposta da Est ad ovest partendo dal limite orientale arrivando fino al Mar Egeo. Ma lì la situazione in quell'area è molto più semplice da interpretare.

Nel caso di un secolo fa i terremoti di Avezzano e dell'Appennino Settentrionale possono costituire la “coda settentrionale” di quella crisi sismica che ha colpito con esiti drammatici l'Italia Meridionale (con un particolare accanimento in Calabria) nella seconda metà del XIX secolo e fino al 1908.
Pertanto, la anomala concentrazione di eventi sismici fra Emilia e Toscana degli ultimi 2 anni, anche se “non usuale” (nel senso che mediamente non avvengono tutti questi eventi in un anno e mezzo), non è comunque assolutamente “insolita” da un punto di vista storico perchè ha dei precedenti, anche nel caso del 1481.
Volendo fare dietrologia sismica (e quindi una osservazione che di scientifico non ha niente) si nota che come all'inizio del XX secolo sono trascorsi pochi anni tra un terremoto violento in Abruzzo e la crisi nell'Appennino settentrionale, anche se questa è diversa da quella di 100 anni fa.
Non so quindi se questo vuole dire qualche cosa (tantomeno in caso affermativo cosa voglia dire), ma è sicuramente un fatto curioso e meritevole di attenzione.

Con questo, attenzione: non è che se nel 1919 avessimo avuto le conoscenze attuali avremmo potuto prevedere il terremoto del Mugello!!



mercoledì 19 giugno 2013

Ecco cosa NON si dovrebbe scrivere sui terremoti....

Recentemente Franco Gabrielli, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, ha suscitato una serie di clamori semplicemente perchè ha ricordato che in Italia potrebbe essere imminente un evento sismico catastrofico (al quale non siamo assolutamente preparati, aggiungo). Per dirla come Marco Mucciarelli ci sono state reazioni scomposte, da chi ha gridato all'inutile allarmismo a chi si meraviglia visto che si ripete sempre che i terremoti non si possono prevedere. Non si tratta però di previsione (luogo, data e magnitudo precisi) quanto di una stima molto ragionevole.
Naturalmente queste grida vengono da personaggi le cui conoscenze in campo scientifico (segnatamente nelle Scienze della Terra) sono pari a zero ma parlano lo stesso con la presunzione di sapere tutto e poter discettare su tutto. E dimostrano in realtà di non capire niente. Non so se l'articolo di cui discuterò in questo post sia del Gianni Lannes giornalista impegnato nella lotta contro le varie mafie ed altre porcate dell'Italia contemporanea; ma lo ritengo molto probabile dato che il Nostro ha già scritto altre bischerate su scie chimiche e terremoti. Dispiace parecchio che una persona che ha il coraggio di mettersi pubblicamente contro “mammasantissima” di ogni genere cercando di rendere pubblici “imbrogli” vari, attività per la quale ha avuto anche non pochi problemi professionali, scriva certe cose. E purtroppo per lui questo lo rende meno autorevole a chi invece le conosce bene, che è portato a pensare che se tratta la mafia come la geologia tutto quello che dice sia spazzatura. Bisognerebbe che non cadesse in questa trappola e trattasse le questioni scientifiche in maniera “un pochino” più seria. O le lasciasse trattare a chi è in grado di farlo.

Se volete leggere qualcosa di assolutamente intelligente e lucido sul rischio di un prossimo devastante terremoto in Italia vi consiglio questo post di Marco Mucciarelli. Non lo voglio commentare perchè... non ne ha bisogno per chiarezza e rigore scientifico.
Tutt'altro invece per quanto riguarda, ad esempio, un personaggio che si distingue moltissimo fornendo un fulgido esempio di quelle “reazioni scomposte” di cui accenna Mucciarelli, cioè Gianni Lannes.
Leggo dal suo blog ad esempio che c'è stato un «Brillamento di ordigni bellici dal 17 al 20 giugno 2013», nelle acque adriatiche di Ancona, recita l’Ordinanza numero 68/2013, a firma del contrammiraglio Giovanni Pettorino. Nella stessa zona, ma sarà solo una singolare coincidenza, si sono verificati alcuni terremoti qualche giorno fa, nel corso di un’operazione simile, pericolosa e comunque inquinante.

Lasciamo perdere l'aspetto “inquinamento” mi interessa poco nel frangente, ma parliamo di geofisica: che strano.... terremoti nell'alto Adriatico.... ma va? Chi l'avrebbe mai detto??????
Forse Lannes non sa che quell'area è caratterizzata da una frequente attività sismica (sia pure non intensa) che secondo alcuni è dovuta ad uno smembramento incipiente della placca Adriatica in due blocchi diversi.

Vorrei però soffermarmi su un altro post di Lannes, pubblicato su un noto sito “alternativo” che ogni tanto (ma praticamente sempre quando parla di Scienza), tira degli sfondoni osceni. Lo cito integralmente, commentandolo punto per punto:

ITALIA DEL SUD: GENOCIDIO DA TERREMOTO ANNUNCIATO - GIANNI LANNES

Elementare Watson: due più due fa quattro. Che succede se più di qualcuno trivella dei vulcani attivi nel Mediterraneo a ridosso delle coste d’Italia? Cosa accade se si sconquassano le sorgenti sismogenetiche, vale a dire faglie o sistemi di faglie sismiche attive?
La scienza non ha dubbi in proposito: si originano, o se preferite si causano terremoti, maremoti e tsunami. Sempre che i giochi di guerra della NATO non combinino disastri prima.

Iniziamo cercando di capire quali possano essere i pericoli di trivellare dei vulcani attivi. Lannes forse non sa che in molte aree del mondo, a cominciare dall'Italia, ci sono molti campi geotermici vulcanici sfruttati o dove c'è l'idea di sfruttarli. Per esempio avevo parlato dell'idea di sfruttare quelli dell'Alaska ma in tutti i continenti (Africa esclusa e non perchè non ci siano zone idonee) ci sono centrali geotermiche vicine a vulcani o progetti del genere. 
Francamente non capisco quali possano essere i problemi che questa attività può arrecare alla Natura (tranne un pò di subsidenza quando le cose non sono fatte bene). 
Rilevo altresì che potrebbe essere la Natura ad arrecare danni a queste attività (un vulcano può modificare l'ambiente che lo circonda in maniera “rapida ed efficace”). 

Quanto ai terremoti il discorso è diverso: che alcune attività, a partire dallo stoccaggio di liquidi in profondità allo sfruttamento di giacimenti di idrocarburi possano provocare una certa attività sismica è provato. Ma arrivare ad intensità tali da arrecare effetti su costruzioni ed altro la vedo piuttosto dura. Quanto agli tsunami, sì, certo, possono essere provocati dall'attività umana, ma non sono tsunami innescati da terremoti, quanto da frane. Il Vajont, di cui ho parlato da poco, ne è un esempio. Ma lo è anche lo tsunami di Nizza (sulle cui cause c'è un “imbarazzato silenzio”). A proposito... maremoto e tsunami sono la stessa cosa...
Soprattutto è allucinante il pensare che la NATO abbia la possiiblità di innescare terremoti distruttivi, deliberatamente o no (magari con una bomba atomica lo potrebbe fare; però... non certo con HAARP...)

Forse, non sarà un caso né tantomeno allarmismo gratuito se più di un esperto accademico, perfino in audizione parlamentare, e in aggiunta nientedimeno che il capo della protezione Civile Franco Gabrielli in persona, annunciano all’unisono un terremoto distruttivo che annienterà il Mezzogiorno.
Se la Protezione civile acquista migliaia di prefabbricati da destinare alle popolazioni colpite da calamità è sempre un caso, oppure una singolare coincidenza? Se i terremoti per la scienza sono imprevedibili – quando di origine naturale (sic) – allora come si fa ad annunciarli con largo o se non sapendo che hanno una genesi artificiale, ovvero, sono provocati volontariamente dalla mano dell’uomo per calcolo, interessi economici e sete di dominio?
ANTICIPO LEGGERMENTE UNA FRASE DELL'ARTICOLO PERCHÈ LA RITENGO UTILE QUI: Autorità, istituzioni e scienziati danno i numeri: la Protezione Civile, addirittura ha calcolato numero di morti e feriti per ogni città del Meridione. Perché?

Si tratterà di un evento (o più eventi a pochi mesi l'uno dall'altro, è già successo) che avverrà come come sono sempre avvenuti nelle ultime centinaia di migliaia di anni: certo, ci potrà essere morte, distruzione e magari anche delle frane a causa della situazione urbanistica e di uso del territorio ma non certo ci sarà un qualcosa che "annienterà il mezzogiorno"... per favore... (l'economia nazionale forse  sì, ma questa è un'altra storia)
Leggere il post di Mucciarelli che ho linkato all'inizio fa capire tante cose. Però, autocitandomi, riprendo quanto scrissi giusto un anno fa commentando le improvvide dichiarazioni di Allessandro Martelli (improvvide non nella sostanza ma perchè dette in “geologhese” a giornalisti che non sapendo un tubo di geologia le avrebbero copiate pari pari stravolgendone involontariamente il significato):

ITALIA MERIDIONALE E TERREMOTI. piaccia o non piaccia più a lungo si va più le probabilità che in Italia Meridionale avvenga un terremoto distruttivo aumentano drasticamente di anno in anno.
- nei 130 anni tra il 1767 e il 1894 oltre 35 terremoti in queste regioni hanno avuto uno scuotimento che ha raggiunto almeno l'VIII grado della Scala Mercalli. Fra questi ben 7 hanno raggiunto il X grado.
- nei 105 anni intercorsi dal terribile disastro del 1908 a Messina e Reggio Calabria e oggi, tra Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia ci sono stati solo 3 terremoti con intensità del X grado e uno del IX; e di questi ben 3 hanno avuto epicentro in Irpinia (il quarto è il Belice). Significativo il fatto che in 105 anni 3 di questi 4 sono avvenuti in appena 18 anni (due terremoti in Irpinia nel 1962 e nel 1980, nel Belice nel 1967).

Come vedete i conti non tornano. O è cambiato improvvisamente il regime geodinamico o fra un po' di tempo si ricomincia, con il rischio di avere addirittura più terremoti distruttivi nell'arco di un singolo anno.
E, oltre al terribile carico di sofferenze umane, saranno grossi problemi anche per il bilancio dello Stato.
A scanso di equivoci preciso che la fonte di questi dati è il “catalogo parametrico dei terremoti italiani” disponibile per chiunque sul sito dell'INGV, e frutto di una serie attentissima di ricerche, non sono dati presi a casaccio su un sito internet qualsiasi.

Mi scappa da ridere: con una situazione del genere mi pare che la Protezione Civile, che conosce benissimo lo stato pietoso dell'edilizia del Belpaese (cosa su cui è d'accordo Lannes), stia facendo cose assolutamente logiche: anziché stare ad aspettare fatalisticamente che da qualche parte l'evento temuto avvenga si prepara davvero.


E come fa a prepararsi? Semplice:
- sta cercando di immaginarsi degli “scenari sismici” che indichino cosa possa succedere nelle varie zone, in modo da potersi organizzare con qualche dato di base allo scattare dell'emergenza
- sulla questione dell'acquisto dei prefabbricati non so niente ma se l'avessero fatto non la ritengo una cattiva idea: se non altro ai superstiti verrebbe dato un tetto alla svelta. E certe cose mica si possono produrre in quattro balletti, specialmente in “quantità industriale”. Quindi se sono pronte, meglio. Sperando di utilizzarle il più tardi ed il meno possibile...

In sostanza: se non fa niente e arriva al disastro impreparata si critica, se invece cerca di prepararsi è perchè qualche cattivone sta provocando volontariamente un terremoto di proporzioni bibliche.... ma per favore....

Una cosa è certa: ora, adesso stanno trivellano a più non posso i Campi Flegrei, ossia l’area sismica più esplosiva dello Stivale, e, contemporaneamente il vulcano attivo Marsili (il più grande d’Europa) che si trova sott’acqua, nel Tirreno meridionale, di fronte alle coste di Sicilia, Calabria e Campania. E’ tutto apparentemente in regola: ci sono le solite autorizzazioni dello Stato tricolore.


Ed ecco un altro punto risibile.
Vabbè... conosco  perfettamente il progetto flegreo e quindi “baro”, ma anche senza essere abbonati alla rivista "Scientific Drilling"  basta andare su un motore di ricerca e chiedere “Campi Flegrei drilling” per arrivare al sito del progetto di perforazione dei Campi Flegrei (Campi Flegrei Drilling Project) dove si vede che non "trivellano a più non posso" ma che si tratta di due minimi carotaggi finalizzati a capire quello che c'è sotto per soli scopi scientifici (capire la dinamica del vulcano). Ovviamente l'dea che questi due carotaggetti possano innescare una eruzione o, peggio, una esplosione è completamente sballata. O forse Lannes ha appreso come far esplodere un vulcano leggendo il n. 198 di Tex "nel covo dei banditi" quando il Ranger, i suoi pards ed El Morisco, per distruggere un geyser ed eliminare un cactus che produce un forte alcaloide buttano della dinamite dentro il condotto provocando poi un terremoto di devastanti proporzioni.
Se invece si va a chiedere in Italiano “Perforazioni Campi Flegrei si assiste purtroppo al solito delirio italidiota.... 
Aggiungo che purtroppo lo sfruttamento geotermico dei Campi Flegrei non è per adesso possibile ma solo per i limiti attuali della tecnologia. È possibile (ed auspicabile) che in un futuro prossimo questa risorsa possa essere sfruttata.


Poi, scusate, ma francamente neanche i miei quasi 35 anni di geologia mi consentono di capire il significato del concetto di “area sismica più esplosiva d'Italia”....


Il lancio dell’agenzia giornalistica recita: «L’obiettivo è ambizioso: sfruttare l’energia che si sviluppa dal vulcano Marsili, vicino all’arcipelago delle Eolie. Il progetto è di una società marchigiana specializzata in ingegneria naturalistica, nel settore delle opere civili e delle infrastrutture, la Eurobuilding di Servigliano (Fermo) e si chiama "Marsili Project". Punta a utilizzare l’energia geotermica che si può sviluppare dal vulcano che si trova nelle profonde acque del mar Tirreno meridionale… Un vulcano sottomarino, il più grande d’Europa: 60 chilometri di lunghezza, 20 chilometri di larghezza, un’altezza di 3.800 metri, con una sommitè che sta a 400 metri sotto la superficie dell’acqua. La possibilità dello sfruttamento del vulcano per creare energia geotermica nasce dall’idea del professor Patrizio Signanini dell’Università ‘Gabriele D’Annunzio’ di Chieti, che ha trovato nella Eurobuilding un partner industriale interessato a svilupparla. Il ‘Marsili Project’, afferma Paltrinieri, ”è il primo esempio al mondo di valorizzazione di energia geotermica sottomarina. L’obiettivo è produrre energia elettrica sfruttando il campo geotermico formato dal più grande vulcano d’Europa. Quest’area, infatti, e’ una delle zone più ricche di giacimenti di fluidi geotermici al mondo. I numerosi vulcani presenti nel Tirreno meridionale, al largo delle coste siciliane, calabresi e campane, sono enormi sorgenti di calore”.

Avevo una conoscenza sommaria del progetto. Oggi come oggi mi sembra un'idea che può funzionare solo a Paperopoli. In futuro chissa... ma con i mezzi attuali è quantomeno difficile da realizzare. Anche se ci fosse la tecnologia a disposizione non vedo quali siano i rischi di innescare terremoti, tantomeno se devastanti, nella penisola italiana. Né tsunami dal vulcano (il quale è probabile che prima o poi lo provocherà; però, come ho scritto in un post che è stato rimbalzato persino sul sito di Nature, è statisticamente molto improbabile che nella nostra vita si possa assistere ad una esplosione del Marsili ed è leggermene meno improbabile assistere ad uno tsunami provocato da una frana lungo le sue pendici; nonostante questo è lo stesso auspicabile che venga messo sotto stretta sorveglianza sia sismica che geochimica, al pari degli altri vulcani attivi italiani.
(faccio notare che queste cose le scrissi nel 2008 quando l'esistenza di questo vulcano era nota agli "addetti ai lavori" e non di più) 

Comunque, se proprio dovessi fare geotermia sottomarina non andrei sul Marsili, ma trovo molto più semplice, ad esempio, lo sfruttamento di eventuali fluidi geotermici nel Canale di Sicilia, nella zona dell'isola Ferdinandea. Profondità minore e vicinanza dalla costa rappresentano condizioni decisamente migliori.
E, particolare non trascurabile, da anni il progetto è fermo. 

L'articolo poi cita due eventi sismici avvenuti nelle Madonie il 15 e nel Tirreno meridionale il 16 giugno rispettivamente con M 2.1 e 2.4 e profondità di 5.9 e 28 km, trattati come conseguenze sismiche - Si tratta in questo caso di terremoti con ipocentro superficiale”: Ovviamente, invece, si tratta della normalissima attività sismica di quell'area (come testimonia la carta qui presentata), inoltre 28 km di profondità non sono propriamente una caratteristica da terremoto "superficiale". 
Dall'articolo non si capisce bene di cosa  questi eventi siano conseguenze, ma non è che pensa ci siano operazioni in corso al Marsili in questo periodo? 
Se è così mi sganascio dal ridere..... Oltre alla palese incongruenza scientifica (2 terremoti uno lontano dall'altro perfettamente in linea con quanto succede in Natura) l'articolo dà l'impressione che l'autore sia convinto che il Progetto Marsili sia effettivamente in corso. Cosa non vera.

L'articolo si conclude con una frase: I terremoti (naturali o artificiali) si possono fronteggiare soltanto con la prevenzione, attualmente però, pari allo zero. Prepariamoci al peggio nel Belpaese di carta velina.
Se non fosse per quella parentesi in cui si favoleggia di terremoti artificiali è l'unico passo intelligente dell'articolo.

Voglio inoltre postare la eccellente risposta del solito Marco Mucciarelli direttamente sul sito dove è apparso questo sciagurato articolo:


Il motivo delle dichiarazioni del Capo Dipartimento di Protezione Civile è molto più semplice: I terremoti in Italia sono avvenuti per millenni, prima del petrolio, prima della NATO, prima dei complottisti, ed hanno fatto centinaia di migliaia di vittime ed ora I tempi sono nuovamente maturi. Cercando il cattivo di turno, non dimentichiamoci di quello che disse Robert Mallet alla fine del libro dove descriveva il terremoto che aveva ucciso 40.000 persone in Val d'Agri e nel Vallo di Diano: "Il terremoto non è altro che l'oggetto della superstizione, qualora esso venga considerato come una maledizione o un giudizio... Se si applicheranno le conoscenze e l'abilità alla costruzione di future case e città nell'Italia Meridionale, ben poche se non nulle saranno le perdite di vite umane in seguito ai terremoti che ricorreranno nei loro tempi e stagioni".

Osservando che Rober Mallet diceva queste cose nel.... 1857, concludo con un mio personale ed accorato appello a coloro che scrivono di Scienze della Terra senza avere competenze in materia: fatevi aiutare da qualcuno che le conosca, per favore.....

EDIT: ho trovato un post di Lannes sui terremoti pieno di assurdità. Ho postato un commento che non è apparso perchè i commenti devono essere prima approvsati dalla moderazione.
Poi qualche ora dopo ho riguardato e non solo il mio commento non è apparso ma soprattutto il post è stato chiuso ai commenti.
Io ho sempre postato commenti contro quello che scrivo e addiritttura in alcuni casi ci ho fatto un post sopra. 
Mi sembra una differenza notevole di comportamento.
A voi il giudizio.