giovedì 3 gennaio 2013

"energia fatta in casa" - caffè-scienza del 22 - 11 - 2012


Non è possibile diminuire drasticamente l'uso dei combustibili fossili soltanto aumentando la quantità di energie rinnovabili, perchè le rinnovabili da sole non sono in grado di soddisfare i bisogni. Per conseguire l'obbiettivo è necessario diminuire i consumi. Però non è detto che diminuire i consumi significhi la decrescita: la più grande fonte di energia disponibile oggi è il risparmio, cioè migliorare l'efficienza energetica. Per farlo in molti casi basterebbe riporre una certa attenzione in quello che si fa.
Il caso della città di Malmoe, in Svezia, è chiarissimo: stanno puntando ad utilizzare il 100% di rinnovabili, ma questo non sarebbe stato possibile senza prima un ragionato programma di abbattimento dei consumi.
Il 22 novembre 2012 al Caffescienza di Firenze abbiamo parlato di “energia fatta in casa” con Sergio Gatteschi, presidente dell'Agenzia Fiorentina per l'Energia e Massimiliano Pancani, del settore energia della Provincia di Firenze, coordinati dal “nostro” Francesco Grasso.

Il consumo mondiale di energia è di 400 Esa Joule (400 x 10 18 Joule) ogni anno, ottenuti principalmente da fonti fossili. In pratica facciamo fuori 3 miglia cubiche di petrolio all'anno! È evidente che non si può andare avanti così, anche se ci sarebbero i margini per poter vivere bene lo stesso, in quanto bisogna considerare che di questa enorme quantità il 50% viene sprecato in varie maniere.

In buona parte questo dato è riferibile ad inefficienze sistemiche ma ci sono anche alcuni nostri comportamenti perfettamente evitabili e modificandoli potrebbero generare un certo risparmio. 
Per esemplificare l'Ingegner Pancani ha fatto vedere una simpatica presentazione in cui un suo amico, Andrea Chesi, dimostra come si possa diminuire (e di parecchio!) i consumi energetici casalinghi.
Si tratta di un appartamento di 70 metri quadri abitato da quattro persone (marito, moglie e due figli) al terzo piano di un condominio di 6 piani con riscaldamento centralizzato.
All'inizio ha verificato dei consumi per 2100 kw 330 euro l'anno, compreso acqua, luce, gas etc etc (ed escluso il riscaldamento centralizzato).

Le prime sorprese sono arrivate confrontando la potenza installata ed i consumi annui dei dispositivi elettrici. Sappiamo tutti che elettrodomestici come lavatrici, lavastoviglie. aspirapolvere o forno elettrico hanno una potenza installata molto elevata ed è infatti difficile usarne più di una contemporaneamente con i “classici” 3 kw e mezzo di potenza installata in casa, pena lo “scatto” del contatore ed il distacco dalla rete elettrica. La cosa a cui è difficile pensare è che fra gli oggetti con meno potenza installata ci sia il frigorifero (addirittura al 16° posto in classifica), con un valore tutto sommato piuttosto basso, molto meno ad esempio di tutte le luci per l'illuminazione domestica. All'ultimo posto (20°) non possono che esserci le lucine degli “stand-by” delle apparecchiature elettroniche.


Ebbene, la classifica dei consumi è completamente differente da quella della potenza installata: in testa troviamo il frigorifero e al secondo posto troviamo.... le lampadine in stand by! Quindi oggetti da 1.500 watt ma che stanno accesi solo poche ore alla settimana costano in un anno meno (sia pure di poco) di quei malefici, piccoli led da 4 watt, che però rimangono accesi in permanenza (il Chesi li definisce "subdoli"). Un dato che ci deve fare riflettere perchè averli accesi alla fine costa qualche decina di euro l'anno!
A questo proposito noto al presenza sul mercato di dispositivi marcati CE (assolutamente ovvio), nel cui libretto di istruzioni si legge che “per eliminare lo stand-by occorre staccare la spina dalla presa di corrente”. Evidentemente la normativa CE comprende solo questioni di sicurezza per l'utilizzatore ma non vuole incidere su consumi energetici “stupidi” come questi!

Guardiamo poi le eventuali differenze fra apparecchi appartenenti a classi diverse: un frigorifero in "classe A" costa 60 euro all'anno anno (circa 90 kg di petrolio equivalente); se di classe A++ si arriva a soli 35 euro all'anno. Se invece abbiamo un vecchio frigorifero in classe E il costo annuo è di ben 110 euro l'anno.
Quindi per risparmiare sulla bolletta della luce si deve focalizzare l'attenzione sui dispositivi che stanno accesi più spesso, in particolare una giusta regolazione della temperatura del frigorifero (compreso tenerlo sempre chiuso e non introdurvi cibi caldi), l'eliminazione degli stand-by e, ricordando che le lampadine ad incandescenza consumano 4 volte di più di una lampadina a basso consumo, tenere accese meno luci possibile.
Per quanto riguarda invece lavastoviglie e lavatrice, oltre ad avere apparecchi a basso consumo, è importante farle andare a pieno carico, perchè nel consumo incide molto il numero di cicli. Sono invece molto perplesso sulla questione di far lavorare questi dispositivi di notte: d'accordo, a qualcuno potrà costare meno, ma sono una fonte di rumore e quindi di disturbo per il sonno altrui. Insomma, è un sistema che non trovo per niente civile, almeno per chi non vive isolato in cima ad un monte (per qualche anno io ho vissuto così e devo dire che se non altro potevo sentire musica a qualsiasi ora... in un condominio non è consentito e/o è sicuramente scorretto in certe ore).

Un'altra cosa a cui fare attenzione è l'acqua. Parlando in questa sede di energia, è evidente che soprattutto parliamo di acqua calda, tralasciando tutti le altre questioni inerenti al suo consumo. Ebbene, è fondamentale ricordare che se abbiamo un miscelatore e lo teniamo “a metà”, anche quando non ne abbiamo bisogno la caldaia si accende tutte le volte che si apre il rubinetto. E quindi consuma.

Poi c'è la questione riscaldamento e condizionamento, che vale un buon 75% in media dei consumi energetici domestici: in particolare, quasi il 70% delle abitazioni di oggi consuma oltre 160 kWh/mq annuo pari a 16 litri gasolio/mq annuo....uno sproposito!!! Una “casa passiva” è invece in grado di richiedere meno di 15 kWh/mq all'anno, meno di 1,5 litri gasolio/mq annuo.

Su questo occorre andare davvero controcorrente rispetto alle italiche convinzioni: per il riscaldamento non è vero in senso assoluto che il termosingolo farebbe spendere di meno (pensate un po', ci hanno fatto credere che tante piccole caldaiette siano più efficienti di una caldaia grande....). 
Però è vero che spesso il riscaldamento centralizzato costa di più, un po' per gli impianti, in generale vecchi, talora fatiscenti e con un sistema di condutture poco efficace e malamente isolate, un po' per le caldaie spesso sovradimensionate, un po' perchè in assenza di regolazioni “locali” spesso succede che un appartamento abbia troppo caldo e qualcuno troppo freddo (così un condomino protesta perchè paga per non avere caldo e un altro protesta perchè paga per tenere aperte le finestre). In aggiunta i costi normalmente vengono spartiti in millesimi, e si paga sia se siamo in casa che no.
E infatti nelle inserzioni immobiliari la voce “termosingolo” è considerata un plus.

No, non dovrebbe funzionare così.
Proviamo a pensare a un condominio con tubazioni costruite in maniera intelligente, caldaie delle giuste dimensioni e, soprattutto, contatori di calorie all'ingresso di ogni appartamento (a sua volta dotato di valvole su ogni termosifone): ciascun condomino prenderebbe solo il calore che gli serve (e si motiverebbe il singolo a risparmiare, visto che più vuoi calore più consumi); in questo modo cesserebbe il gigantesco spreco delle finestre aperte ai piani bassi per il troppo caldo e gli impianti centralizzati non avranno più tutti quei problemi per i quali secondo la vox populi sono più costosi di quelli singoli (parlo di “costo” perchè il concetto di “efficienza” in Italia non viene considerato...). Ridurre i consumi significa inoltre anche poter utilizzare caldaie piccole con meno soggezioni nel servizio e nella manutenzione.

Altro trucco importante è quello di isolarsi dall'esterno, sigillando le finestre e chiudendo gli spifferi. Isolamento dei tubi e tenuta delle finestre sono cose che costano davvero poco e fanno molto. Diciamo che dovendo rifare i tubi del riscaldamento il costo con una buona coibentazione appare superiore ma il guadagno lo si consegue in pochissimo tempo.
E nei momenti in cui fa davvero freddo o fa davvero caldo, limitare a massimo una decina di minuti l'apertura delle finestre fa risparmiare parecchio.
Ovviamente quanto si dice sul riscaldamento si applica anche al condizionamento, in cui le “pompe di calore” stanno dando risultati egregi.

Con una “gestione pensata della casa” si può migliorare l'efficienza energetica e risparmiare parecchie centinaia di euro all'anno a famiglia, sia ricorrendo ad investimenti che è possibile si ripagano in pochissimo tempo, ma anche con il comportamento responsabile dei singoli, applicando una certa pignoleria; ad esempio spegnere tutti gli stand-by in Italia potrebbe risultare in un risparmio di una quarantina di euro all'anno per ciascun appartamento (e ufficio), ciascuno corrispondente a circa 50 kg equivalenti di petrolio all'anno. Con 60 milioni di italiani, ad una media di 3 abitanti per utenza si risparmierebbe una quantità di energia corrispondente a un milione di tonnellate di petrolio.
Vi pare poco? Secondo voi non ci sono margini per spendere meno, risparmiare energia e vivere bene lo stesso????
Chiaramente sarebbe utile quando ci sono pesanti lavori di ristrutturazione utilizzare tutti i “trucchi” possibili, in particolare una massiccia coibentazione.


Da ultimo, su come si dovrebbe costruire ORA: a Firenze è stato costruito dalla Urbano Cacciamani uno stabile nuovo vicino a Piazza Stazione )zona viale Belfiore) usando le migliori tecniche possibili (in questo termine è compresa anche la sostenibilità economica, cioè niente cose assurdamente costose, ma materiali ampiamente disponibili sul mercato) e, soprattutto, detto in soldoni, “tappando tutti i buchi possibili”: è una casa in classe "A" di CasaClima dove i consumi energetici per riscaldamento e condizionamento dei 17 appartamenti di varie metrature sommati tutti insieme sono stati per il primo anno di esercizio circa 1.200 euro complessivi, poco più di una media di 70 euro ciascuno. Alzi la mano chi spende per questo anche solo cinque volte tanto in un anno.....


Così facendo è possibile pensare alla realizzazione di case in grado di produrre in proprio almeno una significativa fetta dell’energia necessaria per il loro funzionamento tramite sistemi basati su energie rinnovabili. Con beneficio non solo per le tasche di chi ci abita, ma anche per l'ambiente, la salute pubblica e, buon ultima, la bilancia commerciale dello Stato.

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