mercoledì 7 luglio 2010

La scomparsa del professor Enzo Tiezzi, uno dei padri del concetto di "sviluppo sostenibile"

Internet è fondamentale per assicurare la circolazione di notizie che i media ufficiali non lanciano. Se fosse stato uno scrittore di quarto ordine, un filosofetto o un attore probabilmente la notizia sarebbe passata dappertutto, telegiornali compresi. Invece in questo caso niente. E allora, come blogger scientifico, anche se non sono mai stato un “ambientalista” puro (anzi, proprio perchè all'ambiente ci tengo spesso sono stato in duro contrasto con l'ambientalismo e gli ambientalisti), mi sento in dovere di commemorare uno dei più incisivi scienziati italiani della seconda metà del XX secolo, Enzo Tiezzi, fisico ma soprattutto ambientalista scomodo e geniale, scomparso il 25 giugno scorso a Siena,
Enzo Tiezzi, classe 1938, era ordinario di Chimica Fisica presso l'Università di Siena e uno scienziato ambientalista di fama mondiale.
Negli anni ottanta è fra i protagonisti, unico italiano, di un gruppo internazionale di 25 scienziati che insieme al grande economista ambientalista Herman Daly nel 1984 gettarono le basi del concetto di sviluppo sostenibile e delle sue applicazioni future, in una serie di incontri culminati nella collaborazione con la Banca Mondiale e con l'ASPEN Institute negli Stati Uniti, E' quindi uno dei precursori del concetto di sviluppo sostenibile e di una moderna cultura ecologista, nonché uno dei padri dell'ambientalismo italiano.

Nella sua poliedrica attività Enzo Tiezzi si è appassionatamente impegno per gettare un ponte tra cultura scientifica e cultura umanistica, tra ecologia ed economia, in sintonia con personalità come Edgar Morin, Elya Prigogine, Herman Daly, Barry Commoner e altri.
Tra i tanti riconoscimenti italiani ed internazioni che ha avuto (anche in materie economiche!) cito quello del 2005, la medaglia d’oro Prigogine, una sorta di premio Nobel dell’ambientalismo, presso l’Università di Cadice.

Colpisce molto che Enzo Tiezzi ci abbia lasciato proprio mentre da un lato la crisi ambientale globale si fa sempre più grave - a cominciare dai cambiamenti climatici - ma dall'altro, per fortuna, sembra finalmente prendere corpo attraverso la rivoluzione della green economy quella svolta verso un nuovo modello economico che, se accompagnato da una svolta anche negli stili di vita e nella concezione stessa del benessere, potrebbe dare all'umanità nuove ragioni di fiducia nel futuro.
Se ne va pertanto, circondato dal silenzio della stampa, un grande scienziato che ha speso tutta la sua vita per difendere il diritto delle generazioni future ad abitarlo.
Cito da Aspo Italia questa nota del professor Bardi:
L'essenza del pensiero di Tiezzi credo che si riassuma in una sua frase, "non sarà superfluo ricordare che non può esistere una crescita infinita su un pianeta finito" che troviamo nel libro che scrisse, insieme con la moglie, Nadia Marchettini, "Le Basi scientifiche della sostenibilità" (Donzelli 1999). E' un concetto semplice, ma che è profondamente ingranato in tutto quello che sappiamo di scienza e che - purtroppo - viene sempre dimenticato da quelli che prendono le decisioni a livello di governi. Il fatto di ignorare questi principi di base è una delle cause dei tanti guai che ci affliggono.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Omaggio a Enzo TIEZZI, una persona credo di primissimo piano nel mondo della sostenibilità ambientale.

La cosa che fa anche rabbia oltre che porta a molta delusione è che in Italia o forse nel mondo, persone di tale rilevanza umana e scientifica non hanno spazio nella vita.

Speriamo nella presa di coscienza delle future generazioni che possano apprezzare persone come Enzo TIEZZI.