martedì 20 ottobre 2009

Uomini "probi" più razzisti di Darwin


Chiedo scusa a Makko che ha ragoni da vendere quando mi critica perchè insisto (sobillato...) sulla filosofia e non sulla scienza parlando di Darwin. Tanti (fra cui diversi miei amici) la pensano come lui, dicendo che non capicono cosa ancora ci sia da dibattere visto che l'evoluzione è scientificamente accertata al di lò di ogni ragionevole dubbio. Però voglio ulteriormente intervenire a questo proposito e spero che il sempre anonimo (anche per me e me ne dispiace) Simonpietro e altri come lui legga noquesto post fino in fondo.

Darwin, come ogni inglese dell'epoca, aveva sicuramente un imprinting razzista, e su questo non ci può stupire. Letteratura, scienza e politica dell'epoca ne erano infarcite (però si coprivano per pudore anche legambe dei tavoli....) comunque i creazionisti hanno esagerato, ponendo una grande attenzione ad alcune frasi esclusivamente per denigrarlo, come sono riusciti a svincolare dal contesto una frase di Steven Jay Gould per far credere che anche il paleontologo americano ad un certo punto di un suo libro sconfessase Darwin (sconfessare è proprio il termine che è stato usato): infatti quando scrisse che “bisogna andare oltre Darwin” non ha certo inteso dire che Darwin avesse sbagliato tutto, ma che al suo modello di evoluzione a ritmo lento e costante, secondo la visione gouldiana l'evoluzione procede con improvvise accelerazioni, gli “equilibri punteggiati”, nei quali ancora di più conta il meccanismo della “selezione naturale” tramite la “sopravvivenza del più adatto”.

L'affermazione che Darwin era razzista è gettonatissima in molti siti di destra e cattolici.
In particolare c'è questa frase: “Tra qualche tempo a venire, non molto lontano e misurato nei secoli, è quasi certo che le razze umane più civili stermineranno e si sostituiranno in tutto a quelle selvagge
Frasi come questa e altre anche peggiori si trovano nell’Origine dell’uomo.
Che dire? Certo, viste con gli occhi di oggi, queste frasi delineano un razzista.
E se digitate “Darwin+razzismo” su Google escono un sacco di siti che ne parlano.

Ma ovviamente questi signori non possono andare avanti e citare la frase successiva in cui Darwin dice:
"Il sentimento che ci spinge a soccorrere gli impotenti è principalmente un effetto incidentale dell’istinto di simpatia, che fu in origine acquistato come una parte degli istinti sociali, ma che divenne in seguito nel modo precedentemente indicato più tenero e più largamente diffuso. E noi non possiamo frenare la nostra simpatia con i suggerimenti della dura ragione, senza deteriorare la parte nobile della nostra natura. Il chirurgo può cercare di indurirsi mentre compie un’operazione, perchè sa che opera per il bene del suo malato; ma se noi volontariamente trascuriamo i deboli e gli impotenti, può derivarne soltanto un casuale beneficio, con un male grande e presente. Quindi dobbiamo sopportare senza lagnarci i sicuri cattivi effetti del sopravvivere dei deboli e del loro propagarsi".

Ai tempi di Darwin questi atteggiamenti erano correnti. Leggete quest'altro passo, che non è darwiniano:
"e aggiungerò che fra le razze bianca e nera vi è una differenza fisica che credo impedirà per sempre alle due razze di vivere insieme nell'uguaglianza sociale e politica. E nella misura in cui esse non possono vivere in questo modo, fin tanto che restano insieme ve ne deve essere una superiore e una inferiore, e io, come chiunque altro, sono favorevole a che si assegni il posto superiore alla razza bianca. Ne approfitto per dire che non vedo perché al negro si debba negare tutto solo perché il bianco deve avere una posizione superiore".
Probabilmente resterete di stucco: il passo è tratto da un discorso di Abraham Lincoln, del 18 settembre l858

Adesso mi rivolgo direttamente a Simonpietro. A Milano esiste una scuola cattolica intitolata ad Alexis Carrel, premio Nobel per la medicina nel 1912.
Dal Programma della scuola si legge: "fare scuola" secondo una precisa ipotesi culturale: l'ideale educativo cristiano inteso come apertura alla realtà nella totalità dei suoi fattori.

A questo punto è d'obbligo una cittazione tratta da un libro di questo scienziato “La ricostruzione dell’uomo”, un libro del 1936, lo stesso anno nel quale viene eletto socio della Pontificia Accademia delle Scienze

«Le nazioni stanno compiendo inutili sforzi per la conservazione di esseri inutili e nocivi, e così gli anormali impediscono il progresso dei normali. Dobbiamo affrontare con coraggio questo problema. Perché la società non usa i sistemi più economici per la cura dei criminali e dei pazzi?
(…) Una dolce morte con i gas risolverebbe il problema in modo umano ed economico».

Chiudo con alcuni passi tratti dal diario scritto durante la lunga sosta in Brasile, di cui il Nostro approfittò per studiare flora e fauna del Sudamerica (era il suo primo incontro con la biologia sudamericana). Assieme alle caratteristiche naturali, nel diario ci sono molti accenni alla società umana locale.

Per esempio durante una visita ad una fattoria nell'interno del paese annota: "questa collina è famosa perchè per lungo tempo fu il rifugio di alcuni schiavi fuggiaschi i quali, coltivando un po' di terreno vicino alla cima, riuscivano a trovare quanto era loro sufficiente per vivere. Ma poi furono scoperti e venne inviato uno squadrone che li prese tutti, eccetto una vecchia che preferì morire sfracellata, buttandosi dalla montagna, piuttostochè cadere di nuovo in servitù. Se fosse stata una matrona romana, sarebbe stato esaltato il suo nobile amore per la libertà, ma poiché era una povera negra, questo suo comportamento fu giudicato solo come bestiale cocciutaggine".

Commentando un mercato di schiavi scrive: "Io credo che al proprietario non passasse per la testa che fosse disumano smembrare 30 famiglie costituite da oltre 30 anni".

Osservando la variopinta popolazione di Rio de Janeiro, sottolinea l'obbligo di parlare portoghese come una pesante forma di controllo nei confronti degli schiavi. Successivamente parla degli schiavi diventati liberi cittadini e dice “se il numero di negri liberi aumentasse (come dovrebbe accadere) e che cominciassero ad essere scontenti di non essere uguali ai bianchi, allora il momento della loro generale liberazione non potrà essere molto lontano".
Le parentesi (nel testo originale) servono a sottolineare la cosa.

Poche righe più sotto scrive: “spero che venga presto il giorno in cui i negri avranno i loro diritti”

Allora, prima o poi riguarderò altri testi darwiniani. Ma mi domando se sarebbe questo il sudicio razzista precursore del nazismo da perseguitare, di cui vada scartato tutto l'impianto scientifico per la immoralità di alcune sue idee che non c'entrano nulla con la biologia?

Mi sa che ci siano ben altri scheletri negli armadi dei suoi detrattori.

5 commenti:

Gianluigi Filippelli ha detto...

Bellissimo articolo.

Grazie,
Gianluigi!

Marco Fulvio Barozzi ha detto...

Mi associo. Aldo, il tuo blog merita visite frequenti e letture attente.

Anonimo ha detto...

ehmmm certo e come dimenticare:

"La variabilità o la diversità delle facoltà mentali fra gli uomini della stessa razza, per non parlare delle maggiori differenze che esistono fra gli uomini di razze distinte, è tanto nota che non vale la pena spenderci intorno ulteriori parole." - Sull'origine delle specie per mezzo della selezione naturale, o la conservazione delle razze favorite nella lotta per la vita

o anche:

"Fra i selvaggi, i deboli di corpo e di mente vengono presto eliminati e quelli che sopravvivono godono in genere di un ottimo stato di salute. D’altra parte, noi uomini civili cerchiamo con ogni mezzo di ostacolare il processo di eliminazione: costruiamo ricoveri per gli incapaci, per gli storpi e per i malati; facciamo leggi per i poveri ed i nostri medici usano la loro massima abilità per salvare la vita di chiunque fino all’ultimo momento. Vi è ragione di credere che la vaccinazione abbia salvato migliaia di persone, che in passato sarebbero morte di vaiolo a causa della loro debole costituzione. Così i membri deboli della società civile si riproducono. Chiunque sia interessato dell’allevamento di animali domestici non dubiterà che questo fatto sia molto dannoso alla razza umana. Dobbiamo perciò sopportare gli effetti indubbiamente deleteri della sopravvivenza dei deboli e della propagazione della loro stirpe. Se i vari ostacoli di cui abbiamo parlato non impediscono agli irrequieti, ai viziosi e agli altri elementi inferiori della società di accrescersi più rapidamente del gruppo di uomini migliori, la nazione regredirà, come è accaduto spesso nella storia del mondo. L’uomo ricerca con cura il carattere e la genealogia dei suoi cavalli, del suo bestiame e dei suoi cani, prima di accoppiarli; ma quando si tratta del suo proprio matrimonio, di rado, o quasi mai, si prende tutta questa briga. Eppure l’uomo potrebbe mediante la selezione fare qualcosa non solo per la costituzione somatica dei suoi figli, ma anche per le loro qualità intellettuali e morali. D’altra parte, se i prudenti si astengono dal matrimonio, mentre gli avventati si sposano, i membri inferiori della società tenderanno a soppiantare i migliori. I due sessi dovrebbero star lontani dal matrimonio, quando sono deboli di mente e di corpo, ma queste speranze sono utopie, e non si realizzeranno mai, neppure in parte, finché le leggi dell’ereditarietà non saranno completamente conosciute. Chiunque coopererà a questo intento, renderà un buon servigio all’umanità. Deve rimanere aperta la competizione per tutti gli uomini e le leggi e i costumi non debbono impedire ai più capaci di riuscire meglio e di allevare un numero più grande di figli." - L'origine dell'uomo

http://evoluzione.tk/antidarwinismo/razzismo/darwin-hitler-darwinismo-ed-eugenetica-nazista.php

http://evoluzione.tk/antidarwinismo/razzismo/adolf-hitler-citazioni-di-un-darwinista.php

Aldo Piombino ha detto...

oh, ecco... ci risiamo...

allora,
1. questa risposta, ovviamente e vigliaccamente anonima, vuole semplicemente far notare come Darwin sia figlio del suo tempo. Certo, Darwin ha scritto così ma quello era quanto sostenevano all'epoca tutti gli europei. e gli domando: quelli che tenevano schiavi erano tutti sposrchi atei o andavano in chiesa?

2. Dopodichè facciamo così: da un lato citiamo l'opera di Darwin e quello di cui si sono serviti, spesso decontestualizzando il testo, -isti di vario genere.
Dall'altro mettiamo il Vangelo e le guerre di religione, la Santa inquisizione, lo sterminio dei popoli indigeni fatto da sinceri cristiani, tutto il colonialismo e il razzismo dei pastori che sostenevano due creazioni diverse, una per i bianchi e una per in negri.

3. terzo e ultimo, non capisco cosa c'entri un giudizio morale su chi ha per la prima volta propugnato una teoria (teoria nel senso di "corpus di dati e interpretazioen degli stessi", non teoria come ipotesi...) con la teoria stessa.
E se pensate che importanti riforme della chiesa sono state fatte da pontefici corrotti e noti peccatori (omicidi, libertinaggio, simonia etc etc) che fate, oggi che ve ne rendete conto modificate quelle novità?

i vostri argomenti contro l'evoluzione sono i soliti triti e ritriti....

Aldo Piombino ha detto...

a proposito... ma tutti i morti e le torture durante le guerre di religione?