venerdì 14 marzo 2008

Una nuova popolazione "nana" scoperta nel Pacifico: quando i dati genetici all'inizio sembrano un abbaglio ma poi dicono il vero

Qualche giorno fa un team di ricerca internazionale ha annunciato con un articolo il cui primo firmatario è il Professor Lee R. Berger dell'Università di Joannesburg, la scoperta in una grotta a Palau, un arcipelago del Pacifico a ovest delle Filippine, di una serie di scheletri di uomini ad altezza ridotta di età compresa fra il 900 AC e il 600 DC. Purtroppo l'acqua del mare, entrando durante le tempeste, ha disperso le ossa, il che ne rende più difficile lo studio. Ce ne sono comunque tantissime. E sembra che almeno una decina di altre grotte contengano reperti di questo tipo. Non essendoci tracce che facciano pensare ad un uso abitativo delle grotte è sicuro che siano state utilizzate solo per le inumazioni. Curiosamente nello stesso sito si trovano individui di dimensioni normali di un'età 400 anni posteriore (concentrata a cavallo del 1000 DC) Dopo il famoso “Hobbit", l'uomo di Flores, è la seconda volta in pochi anni che vengono scoperti ominidi di piccole dimensioni.
Fino ad oggi si pensava che gli abitanti di Palau fossero originari dell'Indonesia orientale. Alla luce di questa scoperta, si deve supporre qualcosa di più complesso (da un punto di vista genetico era già venuto fuori qualcosa di strano più di 10 anni fa). I dati cronologici sono in linea con le osservazioni che davano almeno a 3.000 anni fa il primo popolamento di queste terre (lo studio dei pollini porta addirittura ad almeno 4000 anni fa). Purtroppo potevano essere usati solo dati indiretti: i più antichi reperti ritrovati sono all'incirca del 300 DC; ciò si spiega con l'elevato tasso di abbassamento che interessa queste antiche isole vulcaniche (valutato a circa 0,55 mm all'anno): siccome è probabile che questi uomini traessero sostentamento dal mare eventuali resti archeologici dovrebbero trovarsi sotto il mare (in 3.000 anni lo sprofondamento è stato di oltre un metro e mezzo).
Ma siamo di fronte a un caso di nanismo insulare in una normale popolazione di Homo Sapiens o ad una nuova specie? E perchè questa popolazione è scomparsa? Le ossa appartengono ad individui maturi umani di dimensioni ridotte e mostrano delle fondamentali differenze con Homo Floresensis: nel caso di Flores la “miniaturizzazione” interessa anche il cranio, mentre a Palau il cranio è sì di dimensioni ridotte, ai limiti della gamma per Homo Sapiens (per inciso un valore che cade nell'intervallo appropriato per Homo Erectus), ma è proprozionalmente più grande rispetto al corpo che in un uomo di altezza normale. Quindi si è rimpicciolito, ma non come il resto.
La cosa più probabile, quindi, è che gli uomini di Palau derivino da una popolazione colonizzatrice di piccole dimensioni corporee.
Ci sono delle variazioni temporali nelle dimensioni e questo può essere spiegato in vari modi. Il più convincente è che le popolazioni delle isole del Pacifico sono molto a rischio e possono essere passate attraverso numerosi episodi di decimazione, attraverso malattie provenienti dall'esterno (in caso di scambi con altre comunità o virus trasportati da uccelli marini) oppure a causa di disastri naturali come tifoni o tsunami (nel dicembre 2004 i negritos delle Andamane si temeva fossero scomparsi, ed in effetti hanno subito delle gravi perdite). Quindi la deriva genetica provocata da questi episodi, che hanno concesso la riproduzione soltanto a pochi individui, ha avuto molta influenza sul loro DNA e sulla loro morfologia.
Le ossa presentano alcune caratteristiche che potrebbero essere considerate primitive (o, quantomeno, tendenti a ritornare alle condizioni primitive), per esempio la presenza dell'arco sopraccigliare ormai poco diffusa nella nostra specie. Sull'uomo di Flores si è detto (e si sta dicendo) di tutto: nanismo insulare o nanismo per malattia? Discendente diretto di Homo Erectus o di Homo Sapiens? Specie a se stante o solamente una popolazione dalla corporatura particolarmente minuta?
Suppongo che sulle ossa di Palau non si scatenerà una lotta come per l'Hobbit indonesiano, soprattutto a causa della loro età, davvero troppo recente. Personalmente la penso come Richard Dawkins: dobbiamo per forza classificare le cose e nella storia umana ci sono state naturalmente delle forme intermedie che complicano il tutto: non è che la mamma Homo Erectus abbia partorito un figlio Homo Sapiens (idem dicasi sulla transizione fra Australopitecus e Homo....). Quindi trovo inutile l'accapigliarsi degli studiosi fra chi sostiene che uno scheletro appartenga a Homo Erectus o a Homo Sapiens se mostra caratteri più simili al primo insieme ad altri più simili al secondo.
Ma, alla fine, quello che interessa è sapere chi erano questi uomini e, possibilmente, con quali popolazioni attuali e/o passate sono in relazione e come mai la popolazione attuale non mosta queste caratteristiche (se non nel genoma, come vedremo). Alcune ossa di Palau hanno dei parametri molto simili a quelle degli Onge, una tribù di Negritos delle isole Andamane.
I Negritos sono un insieme di popolazioni dell'Asia Orientale, caratterizzate da statura piccola, pelle scura e capelli crespi. Vivono in gruppi isolati distruibuiti in tutta l'Asia Sudoccidentale: Negritos propriamente detti sono presenti nelle Isole Andamane, in Malaysia, nelle Filippine e nell'Australia Settentrionale. Altre popolazioni hanno dei tratti fisici che li ricordano: in generale tutti gli australiani ed i polinesiani, e poi i Vedda dello Skri Lanka e i Kadar del Kerala nell'India Meridionale (entrambe popolazioni il cui arrivo in zona predata quello delle popolazioni oggi dominanti).
E' quindi possibile che tutta questa vasta area sia stata popolata da genti di stirpe Negrito, che hanno lasciato tracce consistenti anche nelle popolazioni che poi, migrando dal continente, hanno occupato le loro aree e si sono mescolate a loro. Ed è anche possibile che, insistendo con le ricerche, vengano trovati altrove nell'area altri reperti simili.
La correlazione con gli Onge spiegherebbe anche un albero filogenetico presentato da Cavalli Sforza, usando le variazini di alcuni geni di 25 popolazioni del sudest asiatico (cinesi meridionali, indocinesi, indonesiani e austronesiani), secondo il quale gli attuali abitanti di Palau sarebbero geneticamente correlati con i negritos delle Filippine e proprio il grande genetista osserva che “gli isolani di Palau e i Negritos (delle Filippine, ndr) costituiscono una coppia impropria e di difficile interpretazione”. Probabilmente la popolazione attuale delle isole, fondamentalmente di derivazione indonesiana, ha una forte componente genetica della originaria popolazione negrito.
Se osserviamo un albero filogenetico strettamente limitato alle popolazioni delle isole pacifiche invece, i palauani occupano una posizione vicina agli abitanti delle Marshall e delle Samoa (queste ultime geograficamente piuttosto lontane). Queste 3 popolazioni hanno una breve distanza genetica fra loro, ma contemporaneamente sono molto distanti dalle altre. Nel caso delle Samoa è possibile una mescolanza durante il “passaggio” dei antenati dei samoani nella micronesia.

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